Si è conclusa la protesta di tre giorni delle Tende in piazza

sassari

Si è conclusa alle 18 la manifestazione dei commercianti sassaresi in piazza d’Italia.

La protesta pacifica, iniziata mercoledì, ha visto la partecipazione di centinaia di operatori economici di Sassari, appartenenti a svariate categorie: ristoratori, operatori del wedding, commercianti ambulanti, artisti e maestranze del mondo dello spettacolo, gestori palestre, parrucchieri e centri estetici, produttori locali e moltissimi dipendenti dei settori più colpiti dalle restrizioni anti Covid-19.

Una protesta che ha generato un clamore mediatico anche a livello nazionale, non solo cittadino e regionale, nata dalla volontà di riaprire, di riniziare a lavorare, per poter dare sostegno alle proprie famiglie e per non vedere chiusa per sempre la propria attività, dopo anni di sacrifici, a causa delle norme anti Covid messe in atto dal governo.

La tenda, simbolo della manifestazione, rappresenta quindi quella che potrebbe diventare la futura casa dei commercianti, “se si dovesse proseguire su questa linea di gestione della pandemia, con queste ingiuste limitazioni”.

“A 14 mesi dall’inizio dell’emergenza sanitaria, che ha portato innumerevoli restrizioni, che hanno colpito principalmente le piccole e medie aziende del terzo settore, che continuano a subire decreti ingiustificabili“, ha dichiarato Daniele Deiana, uno degli organizzatori della manifestazione.

sassari“Questa protesta non finirà di certo oggi – ha aggiunto -, è solo il primo passo, perché è in gioco il nostro futuro e ci batteremo per i nostri diritti e le nostre richieste, come l’abolizione del coprifuoco, perché non è di certo con questo provvedimento che si limita il virus. Chiediamo di poter riaprire, perché abbiamo tutti i protocolli di sicurezza in regola, per i quali abbiamo investito denaro durante questa emergenza sanitaria, a tutela sia del cliente che delle persone che lavorano negli esercizi. È necessario che si intervenga anche sui ristori, non basandoli solo sul reddito, ma dovrebbero tener conto di altri fattori, come il blocco delle utenze, gli affitti e i mutui, che gli imprenditori devono continuare a pagare anche se l’esercizio rimane chiuso”.

“Siamo stati additati come untori e trattati come tali, ma è stato dimostrato come negli esercizi commerciali i contagi sono stati un numero esiguo. Il governo dovrebbe pensare a migliorare la sanità per combattere questa emergenza, aumentando per esempio il numero delle vaccinazioni e potenziando la medicina di base”, ha concluso Deiana.

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