Legge sanità impugnata, Francesca Masala (FDI): “L’arroganza della Giunta Todde umilia la Sardegna”

“Siamo alle solite. E, lo dico con amarezza e senso di responsabilità, ne ero certa. L’impugnazione da parte del Governo della legge che commissaria le aziende sanitarie della Sardegna non è affatto un fulmine a ciel sereno. È, piuttosto, l’inevitabile conseguenza di una scelta politica azzardata, costruita su basi giuridiche fragilissime e portata avanti con una fretta che nulla ha a che fare con l’interesse pubblico”. Lo dichiara Francesca Masala, consigliera regionale di Fratelli d’Italia.
“I rilievi dell’Ufficio legislativo dello Stato erano già noti – prosegue – bastava leggerli, ascoltarli, tenerne conto. E invece si è scelto di procedere comunque, come se il rispetto delle regole fosse un ostacolo da aggirare e non un fondamento della democrazia.
È stato un atto di arroganza istituzionale, che non danneggia una parte politica, ma l’intera Sardegna. Perché a pagare il prezzo di questa forzatura non saranno né la Giunta né l’apparato, ma i cittadini. Cittadini che aspettano una visita da mesi. Famiglie che ogni giorno fanno i conti con la carenza di servizi, con ambulanze insufficienti, con reparti a rischio chiusura. Operatori sanitari che lavorano in condizioni estreme, con turni massacranti e poche risorse”.

“Provengo da un territorio, come tanti altri in questa regione, dove la sanità pubblica è diventata un campo di resistenza. Dove andare dal medico, farsi curare, ottenere un’assistenza dignitosa è sempre più difficile. Eppure, anche di fronte a questa emergenza, la priorità di questa Giunta è sembrata essere la sostituzione dei vertici, non la soluzione dei problemi.
Con il commissariamento totale – sottolinea Francesca Masala – si è dato un segnale sbagliato: quello di un potere che decide da solo, chiude le porte al dialogo, e punta a controllare anziché costruire. Ma questa non è la strada giusta. La sanità non è un terreno da occupare. È un diritto da garantire. Con visione, con competenza, con rispetto delle regole”.

“Presidente Todde, la verità è che bastavano 48 ore. Due giorni di attesa e di confronto avrebbero evitato l’ennesimo imbarazzo istituzionale per la nostra Regione. Ma si è preferito tirare dritto, e oggi ci troviamo di fronte a una legge impugnata e a un sistema sanitario ancora più fragile e incerto”.
“Come Fratelli d’Italia continueremo a vigilare, a denunciare ciò che non funziona, ma anche a proporre. Perché è facile distruggere, ma è molto più difficile costruire. Noi vogliamo essere parte di una soluzione, ma solo se questa passa per la legalità, la trasparenza e la centralità dei bisogni delle persone.
A questo dobbiamo puntare – conclude la consigliera regionale di FDI – a ricostruire fiducia nelle istituzioni, a ridare forza alla sanità pubblica, a fare in modo che ogni cittadino, in ogni angolo della Sardegna, possa sentirsi tutelato e rispettato. E lo dico con convinzione: senza scorciatoie, senza forzature, senza ambizioni personali che passano sopra il bene collettivo”.

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