Castelsardo. “Discriminazione femminile, un caso che danneggia la città”

centro di castelsardo

“Il Consiglio comunale ha respinto i diversi punti nei quali era articolata la mozione, sottoscritta dalle consigliere dell’opposizione, che mirava a far luce su una vicenda di discriminazione femminile, avvenuta proprio all’interno dell’amministrazione comunale di Castelsardo, resa nota dalla rubrica di Selvaggia Lucarelli sul Fatto Quotidiano e poi ripresa dalla stampa regionale e nazionale”. La dichiarazione arriva da Maria Speranza Frassetto e Maria Lucia Tirotto di Insieme per Castelsardo e Grazia Lorenzoni, di Liberi e Pensanti.

“Una bocciatura che sorprende – proseguono -, perché lungi dal chiarire la posizione del Comune di Castelsardo, getta ulteriori ombre sulla vicenda discriminatoria, che già ha danneggiato notevolmente l’immagine della nostra cittadina. La bocciatura della mozione è arrivata a conclusione di una lunga discussione, protrattasi per oltre otto ore, che non ha contribuito a fare luce sull’oscura vicenda della mancata assunzione di una professionista. Non si sono chiariti infatti i provvedimenti che l’amministrazione intende intraprendere nei confronti del medico incaricato dal Comune, che non ha concesso l’idoneità a causa dello stato di gravidanza, decisione successivamente ribaltata dallo Spresal”.

“Così come non sono emerse le motivazioni delle omissioni, dei ripetuti mancati riscontri da parte dell’amministrazione alle richieste, inviate per Pec, sia dell’architetto che del suo avvocato. Dalla discussione è emersa, invece,la strana coincidenza dell’affidamento, ad un professionista esterno dell’incarico di redazione del Puc, motivato proprio con i ritardi dell’amministrazione, che non era riuscita a definire l’assunzione dell’istruttore direttivo tecnico. Nello specifico sono stati respinti, con gli otto voti contrari della maggioranza contro i sei favorevoli dell’opposizione, sia il punto con il quale si richiedeva l’istituzione di una commissione d’indagine per fare piena luce sulla vicenda, che probabilmente verrà riproposto, ma anche quelli relativi alla solidarietà alla professionista vittima della vicenda, che nel frattempo, ha rinunciato all’assunzione nel Comune di Castelsardo, con una nota in cui comunica che sono venuti meno i presupposti per l’instaurarsi un rapporto di lavoro ispirato ai principi di collaborazione, sincerità, correttezza e fiducia e, naturalmente, di non discriminazione“.

“Così, mentre tutto il mondo si muove nella direzione tracciata dalle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile con un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità, sottoscritto da 193 Paesi membri dell’ONU e riserva il quinto dei suoi 17 obiettivi al raggiungimento dell’uguaglianza di genere, c’è chi va in senso opposto, anacronistico ed antistorico. La maggioranza del Consiglio comunale di Castelsardo ha infatti respinto anche il secondo punto proposto nella mozione, contenente un messaggio che sino a ieri, almeno nella società occidentale, veniva considerato un diritto universalmente riconosciuto, consolidato e indiscutibile: stigmatizzare ogni comportamento discriminatorio nei confronti delle donne, soprattutto se perpetrato da enti pubblici, a causa della condizione di gravidanza o di maternità. Una bocciatura scandalosa che, a nostro avviso, non può che creare allarme e sgomento”.

“Questi atteggiamenti – concludono – rendono manifesto il rifiuto dell’amministrazione a chiarire, inequivocabilmente, la propria posizione ed a far luce sui tanti punti oscuri emersi dalla lettura degli atti da parte dell’opposizione. Non possiamo fare a meno di constatare, con estrema amarezza e preoccupazione, che questa posizione rappresenta un salto indietro di decenni per la nostra comunità e danneggia gravemente la reputazione della nostra cittadina“.

 

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