Sassari, furto all’AiCS Park di Latte Dolce, Cassano: un danno all’immagine del quartiere

Un furto inaspettato e che fa male, non tanto per il valore degli oggetti sottratti, ma piuttosto per ciò che quell’atto rappresenta: un danno per l’intero quartiere. A neanche due mesi dalla sua inaugurazione, l’AiCS Park subisce un furto ad opera di ignoti. La scorsa settimana i ladri hanno scavalcato la recinzione dello spazio verde appena recuperato – aperto a Sassari nel quartiere di Latte Dolce nella sede di via Cedrino del comitato provinciale dell’Associazione Italiana Cultura e Sport – portando via un tappeto elastico, uno dei giochi acquistati attraverso il contest che ha coinvolto gli alunni dell’istituto comprensivo “Latte Dolce – Agro” e alcuni arredi da giardino – tavoli, divano e poltroncine da esterni – comprati dal comitato per abbellire e rendere più accogliente il nuovo spazio verde messo a disposizione del quartiere.

«Non è un gesto a danno della nostra associazione – sottolinea il presidente Franco Cassano – ma un atto profondamente ingiusto nei confronti di un quartiere e della sua gente. Abbiamo lottato e lavorato a lungo per acquisire quest’area incolta che circonda la nostra sede – prosegue – perché sin dal nostro insediamento volevamo recuperarla e metterla al servizio del quartiere, dei bambini che frequentano qui le scuole e che abbiamo coinvolto direttamente per scegliere giochi e attrezzature, ma anche degli anziani che frequentano i nostri corsi gratuiti all’interno del programma MiGio.Act.  A giugno abbiamo anche avviato le attività all’aperto con la nostra Estate bimbi e ragazzi per consentire alle famiglie di Latte Dolce e Santa Maria di Pisa di usufruire di un servizio prezioso, a costi ragionevoli. Il furto è uno schiaffo in faccia a chi quotidianamente e a fatica riafferma il valore e le potenzialità di questo quartiere e non parlo soltanto di noi AiCS, ma anche di tutte le altre realtà associative, sportive, culturali e sociali che ci operano. Latte Dolce e Santa Maria di Pisa meritano la bellezza e la qualità dei servizi – conclude – non certo il degrado e l’incuria, ma siamo noi a doverci credere per primi, condannando con fermezza chi ostacola tutto questo. Le porte di via Cedrino sono sempre aperte soprattutto per chi è in difficoltà».

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