Dispositivi acustici per non vedenti, Campus scrive a una bambina di Sassari

sassari campus sindaco

In questi giorni, dopo la discussione in consiglio comunale, le polemiche sui dispositivi acustici nei semafori per i non vedenti non sono mancate.

Questa mattina, il sindaco Nanni Campus ha risposto con un post a una bambina di Sassari, che in un videomessaggio pubblicato sul profilo della madre, chiedeva il perché in città non si fossero installati ancora i dispositivi nei semafori sonori, evidenziando la necessità della loro installazione per far sì che anche i non vedenti siano autonomi nell’attraversare la strada e passeggiare per Sassari.

Questa la lettera del Sindaco Campus:

“Gentile Robertina, mi spiace che tu possa rimproverarmi di non averti dato risposta ma, in verità, io non ho mai ricevuto alcuna tua comunicazione, per cui non potevo certamente risponderti. In effetti non ho molto tempo da dedicare ai social ma alcuni amici mi hanno girato il tuo videomessaggio pubblicato da tua mamma Valentina Lecca e ora sto provando a risponderti. In merito alla mancanza degli avvisatori sonori per i semafori in Città, sono consapevole che sia una effettiva carenza davvero grave e ti assicuro che ciò che si potrà fare è già allo studio da parte nostra da molti mesi.

Tuttavia sono molto, molto preoccupato anche per tutti quei pericoli così diffusi purtroppo in ogni quartiere della nostra Città. Parlo dei marciapiedi e delle strade dissestati, della segnaletica quasi completamente scomparsa, dei semafori che non funzionano proprio. Tutti pericoli per il transito, e in particolare per le persone più delicate e con minori capacità.

Nella mia vita ho scelto di fare il chirurgo e sono orgoglioso di aver realizzato il primo reparto di chirurgia ricostruttiva e il primo, e ancora unico, centro per la cura delle ustioni della Sardegna. Ho operato centinaia di bambini nati con qualche problema, evitando a loro e alle loro famiglie di dover andare fuori per essere operati; ho speso per molti anni le mie ferie per andare a operare, nei Paesi più poveri del mondo, bambini con gravi problemi, perché nati così o perché avevano subito delle bruciature nei villaggi dove vivevano. Erano guariti ma con cicatrici terribili.

Ti dico queste cose Robertina, non per vantarmi, ma per farti capire che ho da sempre molto a cuore i problemi soprattutto dei bambini e soprattutto dei più deboli e, se avessi potuto, avrei immediatamente reso la nostra Città più sicura e più vivibile, in particolare proprio per chi ha più di altri la necessità di non trovare ulteriori ostacoli nella sua vita.

Ma purtroppo non abbiamo i soldi per realizzare tutto quello che serve.

L’Amministrazione comunale, dai funzionari ai dirigenti, dai consiglieri comunali agli assessori, cercano (chi più e chi meno per la verità) con me di fare il possibile con le risorse che abbiamo, ma sappiamo tutti perfettamente che non è sufficiente. Inoltre stiamo vivendo un periodo davvero difficile, sotto tutti gli aspetti, e non appare possibile poter ricercare più soldi aumentando le tasse ai cittadini o facendo mutui che non sarebbe possibile sostenere.

La mancanza di semafori con avviso sonoro non si è determinata in questi quasi due anni del mio mandato, così come non abbiamo certo sfasciato noi le strade e i marciapiedi, ma chi chiede ed ottiene la responsabilità di gestire una città sa che deve assumersi l’obbligo di cercare di dare risposte con i fatti, mettendoci il massimo impegno e noi lo stiamo facendo.

Non cerco scuse per quello che ancora non siamo riusciti a fare, ma sono certo di poter fare a te e a tutta la Città una promessa: quando finirò il mio mandato la nostra Città sarà certamente più vivibile, più sicura e più accogliente di quella che ho trovato all’inizio di questo incarico, e mi dà ancora più determinazione sapere che lo sarà anche te”.

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