Deiana: “Permettere l’attività negli oratori e nei centri di aggregazione”

Creare un protocollo di sicurezza con l’autorità ecclesiastica e con le associazioni di volontariato al fine di riattivare immediatamente le attività degli oratori e dei centri di aggregazione giovanili. È la richiesta della mozione presentata dal consigliere comunale Daniele Deiana, che sottolinea come sia vincolata all’andamento epidemiologico del Covid-19.

“All’emergenza COVID-19 – ha dichiarato -, oltre ai gravosi danni sanitari ed economici si aggiungono quelli sociali. C’è bisogno di far riprendere la circolazione delle relazioni che aiuti la comunità a ritrovarsi, nella consapevolezza di dover rispettare le norme, come il distanziamento sociale. Bambini e ragazzi sono rimasti in casa per molte settimane e con l’inizio della stagione estiva aumenteranno le problematiche. In questa situazione, possono giocare un ruolo fondamentale le attività oratoriali, che hanno la funzione di mostrare ai giovani come sia possibile attuare nella vita quotidiana gli insegnamenti religiosi, perché è per mezzo delle varie iniziative che i ragazzi entrano a contatto con quella che è la fede, la misericordia e la cura dell’altro, principi che oggi sono ancor più importanti, dove l’insegnamento e la reale percezione della comunità è fondamentale per la nostra ripartenza”.

“L’oratorio – ha aggiunto – è un ambiente ludico, ma che ha delle fondamenta solide. San Filippo Neri lo creò con l’intento di salvare le anime dei giovani dalla strada e di mostrargli la via della verità e della vita. I giovani hanno vissuto sulla loro pelle questa emergenza e il loro coinvolgimento nell’aiutare i più piccoli è di vitale importanza per la crescita e il rafforzamento della nostra società. Il mondo del volontariato nella nostra città è eccellente e questo è dovuto soprattutto all’esperienza dei molti cosiddetti grandi, negli oratori e nei gruppi come gli SCOUT e ACR, dove il principio è quello che ognuno di noi deve aiutare il prossimo e sopratutto il più debole”.

“I bambini e i giovani sono i soggetti con un rischio epidemiologico più basso, ma in questa fase i genitori stanno rientrando tutti a lavoro e per non lasciare i figli ai nonni, soggetti considerati ad alto rischio epidemiologico, o comunque non vedere le proprie finanze intaccate anche dalle spese di baby-sitting. La funzione degli oratori e dei centri di aggregazione sociale – conclude Deiana – è molto importante nella nostra società, sopratutto oggi, dove è solo il senso di comunità e di unione che ci porteranno ad uscire da questa catastrofe, per evitare che i giovani si ritrovino buttati per strada. I bambini hanno necessità di ritrovarsi tra loro e vivere la loro vita con la percezione della normalità.

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