A Sassari è stato attivato dal sindaco Gian Vittorio Campus il Tavolo straordinario delle Attività produttive per fronteggiare l’emergenza economica causata dall’epidemia. Una decisione dettata dall’assoluta necessità che i rappresentanti delle istituzioni, degli enti e delle associazioni e delle realtà che operano nel territorio, sia politiche sia economiche, si assumano la guida e la relativa responsabilità e facciano squadra, senza colori né distinzioni politiche, per costruire un progetto di interventi che possano dare futuro al nostro territorio.
La cabina di regia, a cui hanno partecipato parlamentari, consiglieri regionali con il presidente, capigruppo del Consiglio comunale con il presidente, una rappresentanza della Giunta che ha coordinato i lavori, la Camera di Commercio, Confartigianato, Confcommercio, Confindustria, Confagricoltura, Confapi e Confidi, si è riunita per la prima volta il 2 aprile. Lo scopo è quello di elaborare documenti con interventi immediati da presentare sia a livello centrale, al Governo e al Parlamento, sia a livello regionale. Alla base delle richieste, la liquidità immediata per le imprese accompagnata da procedure semplici e veloci, la possibilità di un rinvio dell’imposizione fiscale e una sinergia con i consorzi fidi per mettere a disposizione il capitale di rischio.
La proposta è quella di strutturare il programma di azioni su tre livelli, individuando innanzitutto le priorità su cui concentrarsi, anche in virtù dei fondi attualmente a disposizione: uno immediato, uno a medio termine funzionale alla progressiva riapertura delle attività, e infine a lungo termine, per dare stabilità al sistema economico. I tre livelli si distribuiranno sostanzialmente in due fasi: quella dell’emergenza e quella del rilancio. Azioni mirate soprattutto alle attività commerciali, produttive e alle aziende in genere, ma anche alle famiglie.
Da subito saranno richiesti interventi tampone per ristorare le perdite subite dalle aziende e non finanziabili con il ricorso al debito: voucher o bonus a fondo perduto, immediatamente esigibili, anche facendo ricorso a tetti i canali di erogazione disponibili, quali il sistema dei consorzi Fidi o delle Camere di Commercio, oltre a istituti bancari, attraverso una autocertificazione. I voucher potrebbero essere del valore di 5mila euro, per chi ha il cento per cento dei requisiti, calmierati in base all’attività.
Potrebbero anche rappresentare l’anticipazione di una quota a fondo perduto strategico, ascrivibile a una successiva richiesta di credito per un piano di sviluppo a medio termine. È necessario che sia chiesto alle banche una estensione a tutte le categorie della moratoria sui mutui, così come la previsione generale delle proroghe e delle riduzioni dei canoni di affitto e delle utenze. Per quanto riguarda le Pubbliche amministrazioni, serve che siano erogati crediti già esigibili, che siano liberate risorse vincolate dei Comuni e sbloccato il Programma di sviluppo rurale. Il Tavolo chiede inoltre che sia previsto un fondo di emergenza per gli stagionali e che siano raggiunte dagli aiuti anche categorie oggi escluse, come colf e badanti.
Una seconda fase richiede invece interventi a medio termine finalizzati a garantire liquidità per ristabilire i bilanci delle imprese e affrontare la ripresa, con finanziamenti con garanzia al cento per cento, ammortamenti dilazionati e una percentuale a fondo perduto; una semplificazione delle istruttorie e delle procedure e interventi sulla fiscalità, abbuoni o dilazioni importanti, così come la semplificazione sul Durc.