Secondo un sondaggio, il 44% dei sardi arriva con difficoltà a fine mese

posti di lavoro persi

Termometro Sardegna per misurare condizioni e stili di vita nell’isola nel rapporto Swg-Acli e Iares. Soprattutto nel periodo di coabitazione forzata con la pandemia

Il report racconta di un crollo di 10 punti del livello di soddisfazione del proprio stato di salute: rispetto al 2017, quando il 57% dichiarava uno stato di salute buono o molto buono, si scende al 47% nel 2021 (come nel 2020).

In linea con i dati sulla povertà assoluta e relativa, il 24 per cento si dichiara insoddisfatto della propria condizione finanziaria (era il 23% nel 2020). Il 56% dei sardi spiega di non avere preoccupazioni economiche mentre il 44% si lamenta di arrivare con qualche o con molta difficoltà a fine mese. Solo il 5% degli intervistati dichiara che la situazione personale è migliorata rispetto all’anno precedente, era il 36% nel 2017, mentre per il 75% è rimasta invariata contro il 50% del 2017.

Diminuiscono le persone che dichiarano alta soddisfazione o bassa soddisfazione, su salute, situazione personale ed economia, come se la pandemia le avesse orientate ad accontentarsi di quello che si ha senza lamentarsi troppo. Sul dato dei comportamenti è rilevante il crollo della partecipazione al voto che si salda con la fiducia interpersonale ridotta. Solo un sardo su sei (il 17% nel 2021 contro il 62% del 2017) si fida del prossimo contro 2 su 3 del dato di quattro anni fa, e contemporaneamente sono quadruplicate le persone che dichiarano di non andare a votare mai o quasi mai. E sono i giovani a votare sempre meno (solo il 25% – rispetto al 45% del totale della popolazione – dichiara di votare sempre e il 14% mai).

Infine la pandemia sta lasciando conseguenze – spiega il report- sul piano sociale e culturale. “Poniamo l’accento sul fatto che – spiegano gli autori dell’indagine – nonostante la rilevazione sia stata effettuata durante la fase conclusiva della pandemia, non è aumentata la solidarietà e la relazione sociale, non aumenta il tempo passato con parenti, amici e conoscenti e dove aumenta, si tratta di dati minimi. Ci si sarebbe aspettato un rimbalzo di socialità una volta aperte le porte, invece questo non è, o non è ancora, avvenuto”. (ANSA).

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