Presentati a Sassari i candidati di Unione Popolare

de magistris

Ieri mattina a Sassari, presso il Caffè delle nuvole, sono stati presentati alcuni candidati di Unione popolare per le elezioni della Camera e del Senato del 25 settembre: Giulia Suella, capolista nel collegio plurinominale per la Camera; Silvio Keivan Neimati Fard, candidato nel collegio plurinominale per la Camera; Andrea Lai, candidato nel collegio uninominale per la Camera; Enrico Lai, segretario regionale di Rifondazione Comunista.

Unione Popolare è formata da Rifondazione comunista, Potere al Popolo e ManifestA (componente parlamentare del gruppo misto alla Camera fondata all’inizio dell’anno da quattro deputate espulse dal Movimento 5 Stelle per non aver sostenuto il governo di Mario Draghi). In apertura dell’appuntamento di ieri, Silvio Keivan Neimati Fard, che è anche segretario per il Nord Sardegna di Rifondazione Comunista, ha spiegato il significato politico del progetto di Unione popolare: “Un percorso unitario che contro l’agenda Draghi e contro le pratiche neoliberiste perseguite per decenni in Italia mette in campo un’agenda popolare, che ha al centro i bisogni sociali, l’emergenza ambientale e la difesa dei diritti. Un progetto unitario che si richiama a tante realtà di opposizione politiche e sociali presenti nel nostro Paese e ad una concreta esperienza di governo, quella compiuta da Luigi De Magistris come sindaco di Napoli”.

I principali punti programmatici di Unione popolare sono stati richiamati da Giulia Suella, per molti anni consigliera comunale di Rifondazione Comunista a Iglesias: “Stop all’invio di armi all’Ucraina e riduzione drastica delle spese militari; bloccare gli aumenti delle bollette e dei prezzi di prima necessità; tassare al 90 per cento gli extraprofitti di chi specula; adeguamento automatico dei salari all’inflazione; innalzamento generalizzato dei salari e salario minimo di 10 euro per legge; riduzione drastica delle emissioni inquinanti; stop al consumo di suolo e riconversione ecologica per in Green New Deal radicale; legge contro l’omolesbotransfobia, matrimonio egualitario, educazione sessuale nelle scuole; contro ogni forma di violenza maschile per la piena attuazione della Convenzione di Instanbul; più tasse a chi ha tantissimo e meno tasse a chi ha poco”.

Andrea Lai ha sottolineato la vocazione unitaria del progetto di Unione Popolare: “Non soltanto un cartello elettorale, ma un percorso che, chiusi i seggi elettorali e indipendentemente dal raggiungimento o meno del quorum del 3 per cento, mantenga la prospettiva di una sinistra capace di proporsi come alternativa concretamente praticabile ad un bipolarismo dominato da valori e scelte politiche segnati dall’egemonia del neoliberismo”.

Il significato di una fase politica che vede concretizzarsi il rischio di una vittoria elettorale delle destre al centro dell’intervento del segretario regionale di Rifondazione Comunista, Enrico Lai: “Sono le scelte politiche del Pd, da Monti sino a Draghi, ad avere determinato il massiccio spostamento a destra di una parte rilevante dell’opinione pubblica. I ceti popolari che non si sentono più rappresentati dal corso neoliberista sostenuto da un bipolarismo tenuto in vita da una legge elettorale truffa, votano a destra. Letta dice che bisogna sostenere il Pd per difendere la Costituzione dal pericolo che le destre la demoliscano. Ma sulla Costituzione noi non accettiamo alcuna lezione da un partito che la Carta l’ha violata o ha tentato di violarla in più modi: l’ultimo la scelta di portare di fatto il Paese, con l’invio di armi all’Ucraina, dentro una guerra che invece bisognerebbe bloccare attraverso una forte iniziativa diplomatica, il penultimo il progetto renziano di forzare il sistema parlamentare con il testo di legge costituzionale approvato dal Parlamento italiano il 12 aprile 2016 e per fortuna bocciato dal referendum del 4 dicembre 2016. L’unico voto utile per salvare la Costituzione è quello a Unione popolare”.

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