Coronavirus: Manca (Lega), “Quando sarà finita l’emergenza, collaboriamo tutti insieme per risollevare il Paese”

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Riceviamo e pubblichiamo un intervento dell’on. Ignazio Manca, Consigliere regionale della Lega Salvini Sardegna 

“In pochi l’avevano capito per tempo, in tanti avevano scelto di minimizzare per non danneggiare l’economia. Ormai tutto è cambiato. Dopo esser stati additati quali gli untori dell’Europa, assistiamo all’inevitabile diffondersi della pandemia nel resto del pianeta. Tra misure drastiche ed improvvisazione, tutti siamo un pò impreparati. Di certo, non è questo il momento di individuare colpevoli o lavarsi pilatescamente le mani. Ciò che occorre ed aiuta a superare il difficile momento è la collaborazione.

A cominciare dal più alto livello istituzionale fino all’ultimo dei cittadini. Le norme emanate rievocano periodi storici nell’immaginazione collettiva ormai sopiti.

Peraltro, dopo un iniziale scetticismo giovanile, vengono pazientemente rispettate come il male minore. Un sacrificio che tutti fanno per la propria salute e quella della collettività. Il momento della calamità sta risvegliando negli italiani un “senso comune”, da tempo smarrito e di cui i poteri finanziari si sono finora nutriti per dissanguare il malridotto bel paese. Nessuno si aspetti particolari aiuti dall’UE dei banchieri franco teutonici, i quali non fanno che attendere il momento propizio per darci la mazzata finale. L’approvazione del MES è dietro l’angolo.

Taluno in questi giorni ha provato a scindere l’emergenza sanitaria, da quella economica, commettendo a mio avviso un grave errore. Trattasi infatti di due facce della stessa medaglia. L’evolversi negativamente dell’una non fa che trascinare nel baratro la seconda. Ergo, gli sforzi vanno concentrati nell’arginare la diffusione del virus da una parte all’altra del paese.

Detto questo, se mai ve ne fosse bisogno, un appello a chi ricopre ruoli istituzionali a cominciare dalla nostra regione.

Non appena potrà riprendersi l’attività, speriamo presto, non sarà più come prima. Non esisterà più l’avversario da tacciare o da deridere, non ci si dovrà rimboccare le maniche per fare la solita filippica l’uno contro l’altro. Si ripartirà da zero, l’uno a fianco all’altro per rimuovere le macerie lasciate sul campo da una guerra invisibile. Proprio per questo molto più subdola”.

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