Ultime da sinistra. Pace? No meglio gli scioperi e le manifestazioni contro il governo, e se c’è qualche scontro, proviamo a giustificare e minimizzare.
Pace? Assolutamente non è un processo di pace, ma una tregua che sicuramente non avrà un seguito.
Pace? Un’operazione organizzata da Trump negli altri Stati per poter mettere le mani sul medio oriente.
Abbiamo assistito per mesi a manifestazioni, flottiglie varie, finte avvocatesse in giro per l’Italia a ritirare chiavi (Sassari compresa) e ad impartire lezioni sulla situazione in Palestina, a numeri snocciolati e arrotondati per creare più pathos e richieste per la Palestina libera, con un retrogusto di antisemitismo, giusto per non farsi mancare niente.
Anche ora, dopo che un presidente degli Stati Uniti, tacciato per mesi prima della sua elezione, come un guerrafondaio, un dittatore spietato senza paura , è riuscito a mettere intorno ad uno stesso tavolo, tutti quegli Stati arabi fondamentali per mettere finalmente a tacere le armi e le bombe.
Diciamolo subito per onestà intellettuale. Non sarà certamente un percorso facile, ma al contrario molte posizioni dovranno essere riviste, limate, anche accettate oltre a comportare rinunce da parte degli attori in campo.
Perché dopo la liberazione degli ostaggi da parte di Hamas, uno dei momenti più importanti e toccanti di questa vicenda e condizione necessaria per l’avvio delle trattative, nonostante il mal di pancia di tale Francesca Albanese, ci saranno altri incontri e altre trattative che porteranno si spera, finalmente ad una pace vera e duratura.
Ma le piazze italiane che non sono state sfiorate da questo processo di pace, continuano ad essere invase da manifestanti, intenti ad urlare ( legittimamente) anche slogan contro il Governo, incuranti del fatto che le bombe ( piaccia o no), hanno smesso di esplodere.
Piazze purtroppo spesso devastate e distrutte, anche con vergognosi e inaccettabili attacchi e scontri contro le forze dell’ordine, che devono subire le conseguenze di questi atti , oltre all’occupazione di aule universitarie incorporate e dove neanche lo sport che dovrebbe al contrario, unire i popoli, viene risparmiato.
Ultima in ordine di tempo la protesta contro la disputa, addirittura di una partita di calcio tra Italia e Israele.
E sono proprio gli stessi rappresentanti della sinistra, con tutto il campo largo al completo, a continuare a buttare benzina sul fuoco, con un finto buonismo che ormai ha stancato anche gli italiani (escludendo le regioni cosiddette rosse), i quali hanno ormai imparato a conoscere e a giudicare.
Elly Schlein, la Boldrini, e tutti i rappresentanti della sinistra che si affacciano nelle varie trasmissioni televisive, continuano a non riconoscere una vittoria geopolitica di chi è sempre stato considerato il male assoluto. È in tutto questo ovviamente, non poteva essere esentata il nostro presidente Giorgia Meloni.
Insomma, come la metti la metti, questa svolta epocale avvenuta in Medioriente, con la firma che sancisce l’inizio di un percorso di pace, in una delle terre più martoriate del pianeta, non piace a sinistra perché viene da destra.
Insomma una pace che non piace.













