Venerdì 4 luglio, la seconda giornata di Aria Performing Art Festival a Ossi fa incontrare nel Parco delle Arti di Molineddu geografie, costumi ed epoche distanti e piene di fascino. La tradizione nepalese della caccia rituale al miele curativo dell’Himalaya rivive nella performance “Giallo” di Lucia Paulis (alle 20), mentre il dramma psicologico di Čechov ispira liberamente il teatrodanza di Federica Tardito in “Sonja” (alle 21:30). Due spettacoli potenti ed emozionati, due nuove esperienze immersive che il festival organizzato da Senza Confini Di Pelle propone agli spettatori nel verde e sotto la volta del cielo estivo. Biglietto unico per entrambi gli spettacoli: 10 euro; ridotti: 5; residenti nel Comune di Ossi: 1 euro.
Si inizia alle 20.00 con Lucia Paulis, danzatrice e performer cagliaritana che negli ultimi anni ha lavorato in diverse produzioni di Sardegna Teatro, e che nei suoi spettacoli unisce in forme sempre diverse e sorprendenti teatro fisico, break dance e danza contemporanea su un tappeto sonoro di registrazioni vocali e ambientali. Per la performance “Giallo” si è ispirata alla tradizione dei cacciatori di miele nepalesi della tribù dei Gurung, che ogni anno, in primavera e in autunno, si arrampicano in alta quota, mettendo a rischio la propria incolumità, per raccogliere il “Mad Honey”, il “miele pazzo” prodotto dalle api dell’Himalaya, le più grandi al mondo, famoso per le sue proprietà allucinogene e usato nella medicina tradizionale.
Dall’Himalaya si passa alla Russia di Checov con lo spettacolo di teatrodanza “Sonja” (alle 21:30) di e con Federica Tardito, una maestra riconosciuta della danza contemporanea, con una lunga esperienza tra la Francia, la Svizzera, e l’Italia, prima con l’Associazione Sosta Palmizi e poi insieme ad Aldo Rendina nella compagnia Tardito/Rendina. Sullo spettacolo “Sonja”, liberamente ispirato all’omonimo personaggio dall’opera Zio Vanja di Anton Čechov, Federica Tardito dice: «Mi sono sentita toccata dal personaggio di Sonja come se questa anima femminile mi risuonasse nel profondo, uno strano sentimento di stupore e vicinanza. È una figura dai desideri mancati, dallo sguardo rivolto verso il cielo, in bilico, tra l’anelito al sublime e il suo inevitabile inciampo».
Aria Performing Art Festival è organizzato dalla compagnia Senza Confini Di Pelle, con la direzione artistica di Dario La Stella e Valentina Solinas, il contributo dei Comuni di Sassari, Ossi e Porto Torres e il sostegno della Camera di Commercio di Sassari all’interno del Network Salude&Trigu
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