Tortolì, domani 18 maggio manifestazione contro la violenza sulle donne

femminicidio sardegna

Una manifestazione nel cuore di Tortolì per dire “Stop alla violenza sulle donne”. Si terrà martedì 18 alle 19 dal piazzale delle scuole elementari di via Monsignor Virgilio a qualche centinaio di metri dalla casa Mirko Farci, il 19enne ucciso martedì mattina, mentre tentava di difendere sua madre Paola Piras di 50 anni, dalle coltellate dal suo ex compagno: l’operaio 29enne di origini pakistane rinchiuso nel carcere di San Daniele.

La donna, che è stata sottoposta a due interventi chirurgici per ricucire alcuni organi vitali perforati da 18 coltellate, è ancora in coma farmacologico nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Lanusei.

Un dramma che ha lasciato sgomenta la cittadina ogliastrina. Così un gruppo di donne della città ora chiamano tutta la comunità a partecipare alla manifestazione di martedì, a una settimana esatta dal dramma, per un momento di “riflessione collettiva sul gravissimo episodio di violenza: un tentativo di femminicidio che non è riuscito solo perché Mirko è coraggiosamente intervenuto in difesa di sua madre ed è stato ucciso al suo posto” scrivono su Facebook. “In Italia avviene un femminicidio ogni tre giorni e nella maggior parte dei casi l’omicida è il partner, ex partner, un familiare o un conoscente della donna uccisa. I femminicidi sono l’apice di una piramide di abuso e violenza che la donna subisce nel tempo e che molto spesso coinvolge figli, minori e parenti.

Dall’inizio del 2021 già 34 donne sono morte di femminicidio, solo tre nel mese di maggio, l’ultima venerdì 7. Se non fosse stato per Mirko, Paola sarebbe stata la quarta. Ma sappiamo che è solo questione di tempo perché ci sia un’altra vittima: statisticamente ciò avverrà durante questa settimana, da qualche parte in Italia. Siamo stanche – rimarcano le donne di Tortolì – della violenza sulle donne, siamo stanche dei femminicidi. Ci stringiamo intorno alla famiglia di Mirko e Paola, a tutte le vittime di femminicidio e alle loro figlie e figli”. (ANSA)

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