“Non giocarti la vita”, al via la campagna per contrastare il gioco d’azzardo

campagna sardegna

“Quando l’azzardo non è più un gioco, non giocarti la vita!” È lo slogan della campagna di comunicazione regionale realizzata dal Centro per il Trattamento dei Disturbi Psichiatrici Correlati ad Alcol e Gioco d’Azzardo del DSM Zona Sud con l’obiettivo di sensibilizzare tutti i cittadini sul tema del gioco d’azzardo.

La campagna va in onda in questi giorni nelle principali emittenti televisive e radiofoniche regionali, oltre che sulla pagina facebook Gioco d’Azzardo Sardegna, per dare un messaggio di forte di sostegno a tutti coloro che sono finiti nel tunnel del gioco d’azzardo. A disposizione anche Numero Verde gratuito 800760077, attivo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 16, che fornisce supporto per i giocatori e le famiglie in difficoltà grazie alla presenza di professionisti psichiatri e psicologi che operano all’interno dell’Equipe Multidisciplinare del Piano GAP della Regione Sardegna, con uno spazio di ascolto anche per problematiche di gaming e internet addiction.

Il progetto regionale, realizzato dall’ARES ATS Sardegna e coordinato dalla Responsabile del Dipartimento di Salute Mentale Graziella Boi, ha l’obiettivo uniformare le attività di prevenzione, cura e riabilitazione in Sardegna. La campagna ha lo scopo di fornire informazioni scientificamente corrette e di facile comprensione sul Gioco d’Azzardo e i suoi possibili rischi, sugli effetti che può avere sulla salute, sulle relazioni familiari, sulla vita scolastica e lavorativa, sulle finanze familiari e personali, con suggerimenti rivolti alle famiglie e ai più giovani finalizzati a riconoscere il momento in cui il gioco d’azzardo non è più solo un “gioco”.

Dal mese di maggio, attraverso la pagina Facebook “Gioco d’Azzardo Patologico Sardegna” sarà possibile scaricare l’Applicazione per smartphone e tablet “Gapp”. L’App consentirà di avere a portata di mano tutte le informazioni e gli approfondimenti sul Disturbo da Gioco d’Azzardo. Sarà inoltre possibile effettuare un breve test di autovalutazione sul rischio di contrarre una dipendenza da gioco d’azzardo. A disposizione anche una Live Chat per ricevere informazioni, suggerimenti o supporto psicologico.

I NUMERI

Dall’indagine dell’ISS emerge che in Italia coloro che hanno giocato almeno una volta d’azzardo nei 12 mesi precedenti l’indagine sono 18 milioni e 400mila, il 36.4% della popolazione maggiorenne. Prevalgono gli uomini (10.500.000) rispetto alle donne (7.900.000) e si gioca d’azzardo soprattutto tra i 40 e i 64 anni, anche se si inizia molto prima, in genere tra i 18 e i 25 anni. In Sardegna, nel triennio dal 2017 al 2019 l’ammontare complessivo delle puntate effettuate è in media di 1 miliardo e 640 milioni di euro l’anno, con una spesa pro capite nel 2019 di 1.154,00 euro, sotto la media nazionale.

La ricerca effettuata dall’ISS nel 2017 sulla popolazione minorile studentesca tra i 14 e i 17 anni evidenzia che il 29,2% (circa 670.144 studenti) ha praticato gioco d’azzardo almeno una volta nei 12 mesi antecedenti l’intervista. Tra questi, i giocatori a rischio sono 3,5% (80.326 studenti) mentre quelli con un più alto livello di problematicità sono il 3% (68.850 studenti). Nonostante la normativa che ne impone il divieto, il 78,8% degli studenti gioca d’azzardo esclusivamente in luoghi fisici, il 3,8% gioca d’azzardo solo online, mentre il 17,4% utilizza entrambi i canali. Inoltre, in generale tutti i giochi sono maggiormente praticati dai maschi e la maggior parte dei giocatori problematici (40%) ha iniziato a giocare tra i 9 e i 12 anni.

Le patologie: disturbo da gioco d’azzardo, internet addiction e gaming disorder
Il Disturbo da Gioco d’Azzardo (DGA), fino a qualche tempo fa chiamato Gioco d’Azzardo Patologico (GAP), è una dipendenza comportamentale ossia una dipendenza “senza sostanza”. Il DGA è del tutto simile alle altre forme di dipendenza patologica, comprese quella da uso di alcol e da uso di sostanze psicoattive, al di là delle differenti conseguenze sintomatiche. In questi ultimi anni, grazie anche alla diffusione di nuove tecnologie e alle nuove strategie di marketing, l’influenza reciproca tra le due industrie si è fatta sempre più importante. La diffusione di nuove logiche di gioco e di nuovi modelli di business derivanti da questa convergenza comporta anche impatti negativi a livello sociale con maggiori problemi collegati alla dipendenza e al gioco patologico che interessano numerose persone e in particolar modo i più giovani.

I campanelli di allarme
• trascorrere interi pomeriggi di fronte al pc ed essere focalizzati sul gioco
• giocare di nascosto, magari a notte fonda quando mentre tutti dormono
• essere apatici o irascibili se impossibilitati a giocare o se interrotti durante il gioco
• come mal di testa, mal di schiena, dolori al collo,arrossamenti agli occhi, disturbi della vista

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