Corpo Forestale: arrestato un latitante dedito al bracconaggio

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Mercoledì 15 gennaio, nel corso di un’operazione antibracconaggio, il personale della Stazione Forestale di Capoterra e del Nucleo Investigativo dell’Ispettorato di Cagliari, ha arrestato un latitante evaso dal 22 ottobre 2019 dal carcere di Alghero

A seguito di un’attività di presidio e controllo del territorio, i Forestali hanno individuato in località Bacchi Alinu in agro di Capoterra, una baracca mimetizzata nel folto della vegetazione.

Dopo vari appostamenti, i Forestali hanno accertato che nei pressi si aggirava una persona con abbigliamento mimetico e zaino. Ieri, intorno alle ore 12 l’individuo è stato fermato, senza opporre alcuna resistenza, ed è stato trovato in possesso di un coltello di genere proibito e di 4 munizioni caricate con pallettoni.

L’identificazione ha consentito di stabilire che si trattava di E. G., 54 anni di Capoterra,  latitante dal 22 ottobre 2019 poiché evaso dalla casa di reclusione di Alghero dove stava scontando una pena di 9 anni per rapina, con il termine della pena previsto a settembre 2024. L’individuo non si era ripresentato in carcere dopo un permesso di 3 giorni, dandosi alla macchia.

Dopo il fermo sono state eseguite le perquisizioni nei diversi nascondigli individuati, tra cui anche un anfratto roccioso, nel quale si rinvenivano lacci per catturare cervi e cinghiali, reti per l’uccellagione, nonché 96 munizioni costituite da cartucce caricate a pallettoni e da proiettili di fucile  calibro 273.

Dagli elementi raccolti e dal materiale sequestrato, emerge che E. G. traeva sostentamento grazie all’attività di bracconaggio, praticata con fucile e lacci.

 

 

Su coordinamento del Magistrato di turno, l’arrestato è stato condotto al Carcere di Uta a disposizione del Giudice. E.G. è stato processato per direttissima per la sola evasione e stato condannato ad un anno e tre mesi di reclusione.

Sono ora in corso indagini per verificare la rete di complicità che ha coperto la latitanza, considerato che l’area dove il latitante è stato fermato è una zona di caccia.

L’operazione, definibile ad alto rischio, si inquadra nell’attività sempre più efficace di contrasto del fenomeno del bracconaggio e di capillare controllo del territorio da parte del Corpo forestale della Regione Sardegna a tutela della legalità e della protezione dell’ambiente e della biodiversità.

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