Riqualificazione ambientale del porto di Castelsardo

barche pesca

Si è svolto con il Tecnico incaricato dell’Ufficio Pesca e Acquacoltura di ARGEA, il sopralluogo al Porto di Frigiano per l’avvio del procedimento per la riqualificazione ambientale dell’area destinata ai pescatori.

Il Comune di Castelsardo, unico Ente che è riuscito ad conquistare il finanziamento, ha infatti ricevuto comunicazione dall’Assessorato dell’Agricoltura della Regione Sardegna, nell’ambito del Programma Operativo FEAMP 2014/2020, dell’ottenimento di un contributo di 250.000,00 € derivanti da fondi comunitari, nazionali e regionali, pari al 100% della spesa ammissibile dell’intervento, per migliorare le infrastrutture preesistenti dei porti di pesca, investire in strutture per la raccolta di scarti e rifiuti marini e contribuire quindi alla protezione dell’ambiente.

Nello specifico, i lavori riguarderanno la ristrutturazione dell’isola ecologica dell’area del porto, la bonifica e la pulizia dei pontili, destinati alle imbarcazioni della pesca professionale, attraverso il dragaggio del fondale e l’installazione di sistemi di raccolta “a filtro” di rifiuti e plastiche marine dalle stesse banchine.
L’isola ecologica attualmente esistente è infatti assolutamente inadeguata, non essendo differenziata per diportisti e pescatori. Verrà perciò approntata un’area completamente separata, al fine di favorire i pescatori, a seguito dell’entrata in vigore della legge cosiddetta “Salvamare”, nella gestione ed il riciclo dei rifiuti accidentalmente rinvenuti in mare, durante le operazioni di pesca o con qualunque altro mezzo, e dei rifiuti volontariamente raccolti.

Sinora, a norma di legge, i pescatori che avessero riportato in porto i rifiuti impigliatisi accidentalmente con le reti, avrebbero rischiato un’accusa per traffico di rifiuti speciali. Di conseguenza, la plastica e quant’altro fosse stato raccolto durante la pesca, veniva nuovamente buttato in mare per evitare ogni rischio. Il recente provvedimento, invece, equipara i rifiuti accidentalmente pescati a quelli prodotti sugli scafi. Sarà il comandante del natante che approda in porto, a conferire “gratuitamente” i rifiuti accidentalmente pescati in mare, presso gli impianti portuali di raccolta, integrati nel sistema comunale di gestione dei rifiuti. In sostanza, i pescatori si trasformeranno in veri e propri “operatori ecologici” del mare, non avendo più ostacoli nel riportare a terra plastica e rifiuti, accidentalmente finiti nelle reti.

È anche previsto un importante dragaggio ed una pulizia generale del fondale portuale, nelle aree destinate alla pesca professionale, andando a recuperare i rifiuti presenti nelle aree. La gestione dei rifiuti provenienti dalle opere di dragaggio del porto, oltre a fanghi, si ipotizza infatti la presenza dei rifiuti disomogenei quali catene, cavi di acciaio e di nylon, reti da pesca, legno e plastica, avverrà sulla banchina. Dopo essere stati vagliati e differenziati per categorie generali, i rifiuti potranno essere infine conferiti in discarica. È prevista inoltre la possibilità di recuperare possibili rifiuti pericolosi. È stata infatti anche predisposta, nel computo dello studio di fattibilità, la “caratterizzazione” di alcuni prodotti, previo conferimento. È prevista l’installazione di filtri pompanti, del tipo “Seabin”, ossia una pompa di allagamento che convoglia a pelo libero i rifiuti galleggianti e li vaglia all’interno di un sacco ricambiabile, per la pulizia delle banchine dalle plastiche e microplastiche, considerato che le attuali banchine, destinate alle barche da pesca, necessitano, attualmente, di pulizie costanti dai rifiuti galleggianti.

“Siamo molto soddisfatti, ed è per questo che ringraziamo l’Assessore regionale all’Agricoltura ed alla Pesca, Gabriella Murgia ed i funzionari di ARGEA – dichiara l’Assessore alla Pesca ed all’Ambiente Roberto Fiori – per essere stati l’unico Comune finanziato per questa tipologia di interventi. Una riqualificazione ambientale dell’area destinata alla pesca, che permetterà ai nostri pescatori di contribuire alla difesa dell’ambiente”. “Si inizia a dare un impronta diversa al nostro porto ed ai nostri servizi portuali – sottolinea il sindaco Antonio Capula – le esigenze dei pescatori tornano in primo piano e con esse la salvaguardia dell’ambiente, perché tutti possano lavorare in modo più funzionale e sereno, in una nuova ottica di sviluppo e collaborazione con l’ente pubblico”.

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