Insieme per Castelsardo: “Cancellare imbrattamenti vicino al Castello”

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“È passato un anno ormai da quando il muretto di via Nazionale che conduce al bastione e quindi al cuore dell’antico borgo, fondato dai Doria era stato deturpato con improbabili pitturazioni di colore rosso e blu, realizzate in totale assenza di autorizzazioni. Stessa sorte era toccata alla gradinata in trachite ottocentesca, che conduce dalla piazza Pianedda proprio alla parte alta di via Nazionale”. Il gruppo consiliare “Insieme per Castelsardo”, composto dai consiglieri Franco Cuccureddu, Maria Lucia Tirotto, Giovanni Antonio Suzzarellu, Giovanni Pinna e Maria Speranza Frassetto, ha presentato una interrogazione, con richiesta di risposta scritta entro 10 giorni, per conoscere i tempi nei quali è previsto il ripristino dei luoghi fatti pitturare abusivamente dall’amministrazione comunale e le cause di un così grave ritardo, nel dar seguito alle prescrizioni della Soprintendenza.

Nell’interrogazione si chiede anche se sia stato affidato a tecnico specializzato (architetto) il progetto di ripristino e se lo stesso sia stato elaborato e sottoposto ad approvazione da parte della soprintendenza. Si chiede inoltre, prima che sia la Corte dei Conti a farlo, se non si ritenga che tutte le spese relative alla realizzazione e alla delicate opera di rimozione delle pitturazioni non debba essere posta a carico di chi ha consentito la realizzazione di tali interventi abusivi su beni storici di così rilevante interesse in uno dei borghi più belli d’Italia.

“La Soprintendenza, trattandosi di beni monumentali vincolati, opelegis, dal Codice dei beni culturali, era intervenuta nell’immediatezza, chiedendo a vigili e Carabinieri di sospendere i lavori, ma il danno ormai si era concretizzato. Successivamente la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Sassari e Nuoro, con una nota del 19 agosto 2021, “chiede che sia con sollecitudine predisposto un progetto di ripristino dello stato dei luoghi e dei monumenti, corredato di relazione tecnica che espliciti le tipologie di pittura utilizzate, gli eventuali strati protettivi applicati sulle opere, i materiali su cui i materiali sono stati realizzati, le tecniche previste per la rimozione del colore”. Precisando, inoltre, che il progetto dovrà essere autorizzato dalla stessa Soprintendenza, ai sensi della vigente normativa;
Posto che a distanza di un anno dalla realizzazione degli abusi ed 11 mesi dall’intimazione della Soprintendenza, tali pitturazioni non sono ancora state rimosse, ed anzi non risulta neppure redatto il progetto di rimozione richiesto dalla stessa Soprintendenza”.

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