Di Gangi: “Sull’imposta di soggiorno falsità dal centrosinistra”

suolo pubblico alghero amplicamento covid

“Nell’ultimo comunicato stampa, l’opposizione si dimostra capziosa e lunare. Cercano di colpirmi, arrivando a parlare di camicie nere. Mario Bruno & Co, senza argomenti, dimostrano la propria totale inadeguatezza nello svolgere il ruolo di opposizione seria. Da qui l’ovvio interrogativo, se si tratti di memoria corta o di disonesta intellettuale”. Marco Di Gangi, presidente dell’associazione di strutture ricettive extra alberghiere e di servizi turistici Domos, replica punto per punto alle critiche mosse dal centrosinistra sull’imposta di soggiorno nella città.

“Ricordo a chi oggi critica e racconta una storia distorta – prosegue -, che nel 2015, quando erano alla guida di Alghero, tutto il comparto turistico ricettivo, nessun operatore escluso, si oppose all’introduzione dell’imposta di soggiorno in una fase assai delicata del turismo cittadino. Una volta preso atto della scelta dell’allora amministrazione di sinistra, Domos e i suoi referenti, incluso il sottoscritto, cooperammo – o cercammo di cooperare – con gli allora assessori attraverso alcune proposte per la definizione del regolamento e delle sue modalità applicative, suggerendo anche soluzioni tecniche per la gestione delle registrazioni, della emissione delle ricevute e degli adempimenti a carico degli operatori. Un contributo responsabile di chi, anche davanti a scelte non condivise, si adoperò per contribuire a rendere sostenibili e equi gli adempimenti a carico dei gestori e far funzionare al meglio il sistema. Fu su invito dei rappresentanti del comparto, Domos inclusa, che si diede vita al Sistema Integrato di Ospitalità per far emergere il sommerso e l’abusivismo”.

“Dopo circa sette anni dall’introduzione dell’imposta di soggiorno – aggiunge -, tutti i referenti del comparto hanno ammesso che l’onere a carico dei turisti non ha influito negativamente sugli arrivi e sulle presenze in città. Per questa ragione non si sono dichiarati contrari a portare le tariffe allo stesso livello delle altre località turistiche sarde. Tornando all’oggi, il direttivo di Domos è già intervenuto con una propria lettera indirizzata a Sindaco e Giunta per evidenziare le perplessità degli operatori associati rispetto alla delibera assunta dall’Amministrazione”.

“Le richieste avanzate dal comparto riguardano la possibilità di evitare l’introduzione degli incrementi in piena stagione e rivedere la destinazione delle risorse, riservandone una parte agli interventi in materia turistica, così come prevede la norma nazionale istitutiva dell’imposta e il programma amministrativo dell’attuale maggioranza. Dispiace dover leggere attacchi privi di fondamento. Da rappresentante del comparto extralberghiero ho sempre saputo scindere questo ruolo da quello politico. A sinistra invece c’è chi, ancora oggi, ha evidente difficoltà a capire quale debba essere il proprio”, conclude Di Gangi.

Condividi questo articolo:

Commenta l'articolo sulla pagina Facebook del Tamburino Sardo

commenti