Sassari – Cresce la sensibilità sulle tematiche ambientali

Cittadina consegna conchiglie abbandonate per strada

La sensibilità verso le risorse ambientali del nostro territorio e un profondo senso civico hanno spinto una cittadina a consegnare al Comando di Polizia locale una busta piena di conchiglie e ciottoli, sottratti dalle spiagge della Sardegna e abbandonati, all’interno di una busta, a fianco ai cassonetti nel quartiere di San Donato.

La signora ha raccontato che la scorsa estate in altre due occasioni aveva trovato, nella stessa zona, conchiglie e sassi e di averli riportati nel loro habitat naturale. La Polizia locale, anche grazie alle telecamere presenti nella zona, ha avviato le indagini per risalire ai responsabili dei fatti. Chi porta via dalle spiagge ciottoli e conchiglie rischia pene molto pesanti.

La Regione Sardegna nel 2017 ha legiferato sancendo che «chi asporta, detiene, vende anche piccole quantità di sabbia, ciottoli, sassi o conchiglie provenienti dal litorale o dal mare soggiace alla sanzione amministrativa che può raggiungere 3000 euro».

Inoltre, il codice della navigazione, all’articolo 1162, stabilisce che chiunque «estrae arena, alghe, ghiaia o altri materiali nell’ambito del demanio marittimo o del mare territoriale, ovvero delle zone portuali è punito con la sanzione del pagamento di una somma da euro 1.549,00 a euro 9.296,00».

Condotte che possono avere anche rilevanza penale: in una recente sentenza la Corte di Cassazione ha confermato la condanna per furto aggravato nei confronti di alcuni predoni di sabbia che avevano caricato un ingente quantitativo a bordo di un veicolo.

I giudici hanno aderito all’orientamento secondo cui in tema di sottrazione o asportazione della sabbia o della ghiaia dal lido del mare o dal letto dei fiumi si può applicare l’articolo 625 del codice penale (Circostanze aggravanti per il furto), sia per l’esposizione della cosa alla pubblica fede, sia di quella della destinazione della cosa a pubblica utilità, in quanto il prelievo del materiale lede, attraverso il danno idrogeologico all’arenile, la pubblica utilità dei fiumi e la fruibilità dei lidi marini.

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