Saba (Riformatori): “ExQ, un simbolo del fallimento dello Stato”

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“A dicembre del 2014 gli operai dell Amministrazione provinciale muravano le finestre dell’ex Questura di Sassari. Si poneva dunque termine ad una esperienza artistico – culturale che animò la città in quegli anni, seppur controversa e con i noti problemi di autogestione di un collettivo che organizzava gli eventi culturali più disparati e singolari. L’edificio già da allora aveva notevoli problemi di stabilità dei solai unitamente a servizi igienici non a norma”. Il coordinatore cittadino dei Riformatori Sardi, Michele Saba, evidenzia l’abbandono in cui versa lo stabile dell’ex Questura in via Giovanni Maria Angioy.

“Possiamo tranquillamente affermare che lo Stato ha perso. Si è posto fine per i noti problemi di sicurezza a una esperienza per certi versi irripetibile, e si è lasciato a marcire l’immobile per anni – attacca Saba -. Adesso siamo all’assurdo che mezza via è occupata dalle recinzioni dell’impresa Scandellari. E, a proposito, sarebbe interessante capire quanto annualmente il Comune di Sassari spende in transenne e recinzioni in affitto, poiché l’intero edificio è da anni un monumento al degrado. La Provincia e il Comune di Sassari in questi anni hanno dimostrato di non essere in grado di trovare un finanziamento o una idea che potesse coinvolgere i privati”.

La nostra proposta è che Enti regionali come Ersu possano acquisire limmobile per farne alloggi per studenti o sedi amministrative. È una vergogna che si continuino a buttare nel degrado volumetrie che sarebbero vitali per lo sviluppo della città. Si sta inoltre perdendo la possibilità di accedere al bonus 110%. Una occasione – conclude Saba – che rischia di non tornare più”.

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