Noi per Sassari: “Cordoglio per la scomparsa di Vidèo Anfossi”

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Manuel Alivesi, Capogruppo del Gruppo Consiliare “NOI PER SASSARI”, a nome dell’intero Gruppo e dei Consiglieri Sebastiano Toschi Pilo e Lucio Carta vigliamo esprimere il nostro cordoglio per la scomparsa di Vidèo Anfossi affermato ed apprezzato Artista, Pittore e Scultore di origine francese ma sassarese d’adozione.

Nasce in un ambiente portato decisamente per l’Arte e fu per lui naturale (quasi un “dovere”) intraprendere questa strada, confermando che quello era il “solco” della sua famiglia, originaria di Nizza ma naturalizzatasi in Sardegna dalla prima metà del XIX secolo.
Nato in Francia, ha messo anch’egli radici salde in Sardegna, a Sassari, divenendo una delle figure dell’ambiente artistico cittadino per la seconda metà del XX secolo.
Esordì giovanissimo, appena quindicenne, nel 1948, in una mostra tenutasi a Sassari.
A questo primo evento seguirono altre maggiori occasioni dove Vidèo Anfossi riuscì ad affermarsi all’attenzione del pubblico per la sua ricerca dell’espressività e del colorismo, offrendo una pittura d’impatto visivo forte e deciso.

Date queste doti, la famiglia fu ben lieta che potesse affinarsi e ampliare le proprie capacità iscrivendosi all’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano) nel 1953: nel capoluogo lombardo, una piazza internazionale per le correnti artistiche, Anfossi poté venire a contatto con le allora pulsanti, nuove tendenze dell’espressività che attraversavano i maggiori centri propulsivi europei e americani, e che a Milano trovavano puntuale eco.

L’esperienza a Brera, unita a quella della Scuola Superiore del Disegno al Castello Sforzesco, aprirono ad Anfossi, ritornato a Sassari, molte porte perché con la sua arte così aggiornata si segnalò a maestri ben più anziani che apprezzarono le sue doti.

Divenne amico di Ferdinando Gnozzi, artista originario di Cortona e residente a Sassari, e di altri artisti sassaresi: aprì per diversi anni un suo spazio espositivo, la Galleria La Catena.
Il suo percorso artistico, seguito dal pubblico in numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero, si è mosso dal figurativo espressivo iniziale all’astrazione odierna, sempre venato e contraddistinto dall’amore per il colore, dapprima sfumato ma poi più forte e incisivo, infuso su soggetti che vanno dal paesaggio collinare alle marine, alle scene di feste paesane, al ritratto.

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