Movimento L’Azione al fianco dei lavori del Banco di Sardegna

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Comunicato del movimento politico L’Azione a favore della battaglia dei lavoratori del Banco di Sardegna

“Il Movimento Politico L’Azione sostiene la lotta intrapresa da tutte le organizzazioni sindacali confederali e autonome, riguardo la grave situazione del Banco di Sardegna, e chiede contestualmente un’azione forte di tutta la classe politica isolana, soprattutto quella regionale. Ma occorre chiarire, che questa lotta riguarda soprattutto il futuro dei nostri giovani e di tanti nostri territori”.

“Non si tratta – prosegue – come dichiarato da molti in questi giorni di salvaguardia di posti di lavoro a rischio licenziamento. Nessuno di coloro che ora lavorano al Banco di Sardegna perderà il lavoro. Le stesse organizzazioni sindacali unitariamente, hanno spiegato come il riordino delle attività, prevedano che man mano i lavoratori sardi del Gruppo BPER (circa 600), andranno in prepensionamento o pensionamento, queste attività lavorative dov’erano impegnati (non gli sportelli, per chiarire), saranno trasferite presso poli di lavorazioni che si stanno preparando in Emilia (Leasing e altre)”.

“Quindi, di fatto, non venendo sostituiti da giovani sardi, scippati di quelle opportunità occupazionali importanti e vitali, per un’isola già minata da anni di crisi profonda.
La mobilitazione e la protesta quindi riguarda il futuro, che non prevede quindi assunzioni di giovani sardi ma eventualmente, quelle di lavoratori di quelle realtà territoriali oltre tirreno. Questo significa – continua – l’avvio di un processo irreversibile di ridimensionamento. Ecco perché questa mobilitazione deve rappresentare il simbolo e il grido di rabbia,di chi troppe volte è costretto a vedere i nostri giovani partire per avere una possibilità di futuro lontano dall’isola”.

“Il Movimento L’Azione – conclude il comunicato – chiede quindi con forza e decisione, un impegno preciso soprattutto da parte della politica regionale tutta, senza distinzione di bandiere, finalizzato soprattutto a sollecitare i vertici della Fondazione di Sardegna, secondo azionista del Gruppo BPER, a rivedere con il gruppo emiliano, un piano industriale scellerato e dannoso per un’isola intera, che troppe volte ha subito scippi e umiliazioni, soprattutto per il futuro dei nostri giovani”.

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