Daniele Deiana, consigliere comunale di Sassari, ha presentato una mozione con cui chiede all’Amministrazione di non rilasciare, nell’intero territorio comunale compresa Predda Niedda, nuove autorizzazioni di somministrazione e preparazione di cibi e bevande a partire dal 1 ottobre 2020 fino al 31 dicembre 2021, fatte salve le volture delle autorizzazioni preesistenti.
“L’emergenza COVID-19 – afferma Deiana – ha conseguito alla grave crisi degli esercizi pubblici di somministrazione e preparazione di cibi e bevande, ristoranti e bar, che di fatto sono state le prime attività a chiudere i propri esercizi. Siamo entrati nella Fase 2 e chi dovesse riaprire dovrà farlo con coraggio, poiché limitato: dalla perdita del capitale economico, dalle ingenti spese sostenute per la chiusura e dalle restrizioni che di fatto depotenziano gravemente la propria azienda. È necessario difendere e mettere in campo strumenti non solo economici, ma amministrativi per difendere i pubblici esercizi del comparto somministrazione e preparazione di cibi e bevande, in quanto essi rappresentano una forza economica trainante per il nostro territorio”.
“Siamo in una situazione di grave emergenza, dove tutto ciò che conoscevamo è cambiato, per tornare alla normalità è necessario adottare strumenti idonei a proteggere ciò che si è costruito negli anni con sudore e sacrificio. È quindi necessario tutelare il nostro passato per costruire un nuovo futuro, perciò nuove aperture di bar e ristoranti nuocerebbero a chi avrà il coraggio di riaprire la propria attività. La liberalizzazione delle licenze, oggi come oggi, è uno strumento dannoso per le attività già presenti sul nostro territorio ed è necessario dare valore a tutte quelle autorizzazioni di somministrazione e preparazione di cibi e bevande, che sono costate sacrifici e che oggi, come mai fin d’ora, hanno bisogno di essere valorizzate. La zona industriale di Predda Niedda – conclude – ha un numero considerevole e al dir quanto esagerato di bar, ristoranti ed esercizi similari, per la funzione che la stessa tipologia di zona indica, “industriale e non commerciale”: