Sassari. Deiana:”Aprire le attività una volta a norma, senza aspettare oltre”

Il consigliere comunale di Sassari, Daniele Deiana, ha presentato un’interpellanza in cui chiede all’Amministrazione se ci sia la possibilità di creare un protocollo di sicurezza che indichi le modalità per prevenire rischi di contagio a cui far riferimento per la riapertura delle singole attività, non come tipologia generalizzata, ma bensì per i reali requisiti interni agli esercizi commerciali, che potrebbero garantire la sicurezza sia per i lavoratori che per gli avventori. Inoltre, aggiunge, la possibile e necessaria apertura di tutte le attività sia commerciali, industriali, agricole e del terzo settore, in base al principio della sicurezza per ogni singola attività e non per tipologia di attività.

“Nella sofferenza – prosegue -, patita da tutto il Terzo Settore in queste difficili settimane di isolamento forzato e servizi sociali da garantire, vi è da registrare anche quella dello sport sociale, quello determinato dalla promozione sportiva di base, che nel nostro Paese impegna decine di migliaia di volontari, oltre 480mila operatori, tra dirigenti e tecnici sportivi, e 95mila tra società e associazioni sportive e che è divenuto strumento di welfare per il benessere sociale di circa 8 milioni di persone”.

“Il settore – continua – da oltre due mesi è totalmente fermo è del tutto evidente che in questo momento, con gli impianti chiusi, le entrate azzerate e di contro tutte le spese ancora in essere un sistema come quello dello sport dilettantistico, già debole di per sé e che ha sempre vissuto alla giornata, è al collasso. Nel concreto, quello che sta uccidendo le realtà che compongono il terzo settore e che quasi nessuna associazione ha degli accantonamenti che le permettano di rispondere a questa situazione inimmaginabile. Quindi, se le entrate, come le iscrizioni e l’affitto delle strutture, non riprendono al più presto si arriverà al collasso delle stesse“.

“Il programma di riapertura – conclude Deiana – elaborato dal Ministero vede le riaperture di quasi tutte le attività del terzo settore in periodi temporali molto lunghi, che penalizzano anche queste attività, perciò una volta che le strutture saranno messe in sicurezza sanitaria per chi lavora e per chi ne usufruisce, la loro chiusura diventerebbe una forzatura ingiustificata, ledendo i diritti e i principi costituzionali, che sono inviolabili”.

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