Stagione estiva in Sardegna, la consigliera regionale di FDI Annalisa Manca analizza i dati sugli afflussi turistici

La Sardegna come destinazione turistica fin dagli albori si è concentrata fortemente sul turismo balneare, proponendo una vacanza tipicamente svolta lungo le coste, una tendenza che proprio per questo spinge a tirare le somme durante queste mensilità.

La stagione 2023 vede il contrapporsi di vari punti di vista circa le presenze e gli arrivi sulla nostra isola, opinioni che spaziano da numero record e flussi turistici superiori alle annualità precedenti fino ad arrivare a chi, invece, parla di drastico calo. La consigliera regionale di Fratelli d’Italia Annalisa Manca analizza la questione “stagione 2023” partendo dai dati di un comparto assai importante per la nostra regione a cui spesso si è soliti dare minor voce: l’extra alberghiero.

“Dai dati a mia disposizione direi, senza paura di essere smentita, che il segmento extralberghiero può sorridere di fronte a percentuali di occupazione delle strutture mai viste. – commenta l’esponente gallurese di Fratelli d’Italia – Nel mese di luglio il mercato extra alberghiero è cresciuto come fatturato di più del 16% per un totale di più di 52 milioni di euro di fatturato. Numeri importanti che non possono non essere presi in considerazione nella valutazione globale e totale dell’andamento della stagione estiva. Ovviamente si poteva e si può fare di meglio, molti operatori anche nell’extra alberghiero sono in sofferenza e l’occupazione delle strutture non raggiunge praticamente mai il suo apice come speriamo possa accadere. Tuttavia, gli arrivi nella nostra regione, da nord a sud, sono stati tantissimi con una crescita importante di permanenze nella città di Cagliari e tutta la costa fino a Quartu Sant’Elena, il mantenimento dei numeri e del fatturato ad Alghero e un segno più, sia per guadagno che per notti vendute, in Gallura”.

“Segno evidente che la meta Sardegna è ambita e desiderata da molti visitatori che non si dileguano al momento del loro arrivo ma scelgono un tipo di permanenza forse differente rispetto al passato. Ciò che, oggettivamente, è venuto meno è la presenza di turisti e visitatori con una capacità di spesa intermedia la cui assenza è andata a gravare negativamente sul nostro sistema produttivo legato alle produzioni artigianali e all’enogastronomia, ma questo non è un male riscontrabile solo sulla nostra isola ma ovunque. Purtroppo in seguito all’inflazione i salari non sono cresciuti allo stesso modo del caro vita, se a questo si aggiunge il che la Sardegna è un isola e sconta il costo da sostenere per arrivarvi il calcolo è presto fatto. Un tema quello dei trasporti,- prosegue la Manca – sul quale abbiamo molto da lavorare e che è già sul tavolo del Governo Meloni come annunciato dal presidente della Commissione Trasporti alla Camara dei Deputati Salvatore Deidda. Il cosiddetto decreto Asset, che tiene particolarmente conto delle esigenze di Sicilia e Sardegna e della loro condizione di insularità, con un articolo dedicato alle pratiche commerciali scorrette relative ai prezzi praticati su voli nazionali per le isole con la fissazione di alcune condizioni che limitano l’aumento smisurato dei prezzi e la fissazione di un tetto alle tariffe aeree praticabili in continuità territoriale con oneri di servizio pubblico lasciando più spazio di manovra all’amministrazione regionale sul tema”.

“Un primo passo – conclude la consigliera regionale – da troppo tempo atteso che fa ben sperare per il futuro e soprattutto che dimostra l’attenzione che il Governo Meloni riserva al tema.”

A chiusura della nota stampa interviene anche Maurizio Battelli, il Presidente dell’Associazione EXTRA “Per riequilibrare i dati in nostro possesso e parlare di una situazione florida e positiva per tutti gli operatori del comparto urge riflettere sulla necessità di raddoppiare i collegamenti internazionali sia nella summer che nella winter. L’analisi della situazione attuale infatti pone in risalto un risultato positivo per l’extra alberghiero ma anche che il “motore” sta andando al 50% rispetto al potenziale, e questo dato deve essere migliorato! Inoltre – conclude Battelli – gli operatori stessi devono iniziare a porsi il problema di come gestire il proprio marketing, il problema delle sue 4P (prodotto, prezzo, promozione, distribuzione) per farla facile facile. Non si può più far affidamento sull’improvvisazione ma si deve lavorare per garantire professionalità e servizi all’altezza della richiesta.”

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