L’UGL Sarda interviene nel dibattito per rivendicare la propria posizione in merito alla proposta di inserimento del principio di insularità nella nostra Carta Costituzionale. La Costituzione del 1948 contemplava al terzo comma dell’art. 119 un puntuale riferimento all’insularità, e le isole venivano considerate realtà svantaggiate dal punto di vista geografico, economico e sociale, da valorizzare ed alle quali destinare incentivi.
“Il legislatore costituzionale del 2001 – dichiara Simone Testoni, segretario territoriale del sindacato UGL – ha sprovvedutamente eliminato dall’art. 119 ogni riferimento all’insularità, senza ridisciplinare la distintiva condizione delle zone insulari, dimenticando la loro evidente condizione di disequilibrio, dovuta alla collocazione nello spazio. Questa particolare situazione incide sui trasporti, sul commercio, sul diritto alla salute e sull’istruzione”.
“Le Isole non hanno più avuto un trattamento specifico che tenesse conto della loro peculiarità e fragilità – sottolinea Testoni – e per di più, nonostante i trattati comunitari e internazionali che riconoscono il principio di insularità, gli abitanti delle isole continuano ad avere uno svantaggio infrastrutturale e strutturale che impedisce di avere pari opportunità con il resto dei connazionali e dei cittadini europei”.
“Ciò accade in considerazione della disciplina della concorrenza – prosegue il Segretario UGL – elemento essenziale dell’integrazione europea, articolata su due aspetti principali: il controllo sul comportamento delle imprese in materia d’intese e concentrazioni e la limitazione degli aiuti di Stato ai produttori nazionali. Dunque, per l’Europa, la disciplina degli aiuti di Stato è prevalente rispetto a qualsiasi altro diritto.”
“La questione dell’insularità – conclude Simone Testoni – è stata affrontata più volte nel Parlamento europeo che, infatti, nel 1997 adottò una risoluzione per avviare «una politica integrata adeguata alla specificità delle regioni insulari dell’Unione europea». Succesivamente, nel 1998, con il Trattato di Amsterdam, l’Europa riconobbe il principio «che è necessario ridurre il divario esistente tra i livelli di sviluppo dei vari territori e colmare il ritardo delle regioni meno favorite, come le isole»”
“Oggi come ieri – conclude Simone Testoni – la Sardegna rivendica a gran voce l’insularità in Costituzione e la nostra organizzazione UGL sarà al fianco del Sardi nella legittimità richiesta al Governo”.