Da giovedì 22 al via bando per il recupero del patrimonio edilizio rurale

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Per il recupero, il restauro e la valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale, l’Assessorato regionale alla Cultura ha promosso d’intesa con l’Unione Europea il progetto denominato “NextGenerationEU: Protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale”.

Il contributo concesso è di 150 mila euro massimo come forma di cofinanziamento. La domanda di finanziamento, completa della documentazione, dovrà pervenire, pena l’esclusione, a partire dalle ore 10,00 del 22 aprile 2022, e non oltre le ore 16.59 del 20 maggio 2022.

L’avviso mira a dare impulso ad un vasto e sistematico processo di conservazione e valorizzazione di una articolata gamma di edifici storici rurali e di tutela del paesaggio rurale, in linea con gli obiettivi di tutela del patrimonio culturale e degli elementi caratteristici dei paesaggi rurali storici e di sostegno ai processi di sviluppo locale.

Molti edifici rurali, originariamente destinati a scopi abitativi (come casali e masserie), produttivi (case coloniche, stalle, mulini, frantoi), religiosi (chiese rurali, edicole votive), didattici (scuole rurali, masserie didattiche) e strutture agricole, hanno subito un progressivo processo di abbandono, degrado e alterazioni che ne ha compromesso le caratteristiche tipologiche e costruttive e il loro rapporto con gli spazi circostanti.

L’intervento mira a migliorare la qualità paesaggistica del territorio e l’implementazione di soluzioni innovative anche tecnologiche per migliorare l’accessibilità per persone con disabilità fisica e sensoriale. Inoltre, il recupero del patrimonio edilizio rurale, coniugato ad interventi per migliorarne l’efficienza energetica, contribuisce al raggiungimento degli obiettivi climatici e ambientali, restituendo alla collettività e in molti casi all’uso pubblico, un patrimonio edilizio sottoutilizzato e non accessibile al pubblico.

Possono presentare domanda di finanziamento persone fisiche e soggetti privati profit e non profit, compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, enti del terzo settore e altre associazioni, fondazioni, cooperative, imprese in forma individuale o societaria, che siano proprietari, possessori o detentori a qualsiasi titolo di immobili appartenenti al patrimonio culturale rurale.

Saranno ammissibili anche progetti che intervengano su beni del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale di proprietà pubblica, dei quali i soggetti privati e del terzo settore abbiano la piena disponibilità, con titoli di godimento di durata pari almeno a 5 anni successivi alla conclusione amministrativa e contabile dell’operazione finanziata, mantenendo i vincoli di destinazione per analoga durata.

Per la presentazione delle domande i soggetti richiedenti dovranno utilizzare, a pena di esclusione, la modulistica disponibile sul sito istituzionale della Regione Autonoma della Sardegna (www.regione.sardegna.it), rinvenibile nella sezione “bandi e gare” della Direzione Generale dei Beni culturali, Informazione, Spettacolo e Sport.

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