Cisl sarda: “La Regione ha un tesoretto, lo utilizzi per sostenere l’economia”

“Alle risorse stanziate dal Governo per far fronte alle conseguenze economiche e sociali dell’emergenza sanitaria, peraltro insufficienti, è urgente che la Regione Sardegna aggiunga quelle proprie, e soprattutto i finanziamenti in capo ai Fondi strutturali europei della programmazione 2014-2020 che rappresentano una quota importante, impegnata e da impegnare, da destinare subito allo sviluppo, al lavoro e alle tutele sociali”. Lo afferma il Segretario Generale della Cisl Sarda Gavino Carta.

“La recente approvazione – prosegue – da parte dell’Unione Europea di due iniziative, consente di utilizzare i fondi di coesione per rafforzare i sistemi sanitari e sostenere le piccole e medie imprese, oltre che i regimi di lavoro a breve termine e servizi di prossimità. La CISL ribadisce l’urgenza di canalizzare nell’immediato queste risorse finanziarie, in modo da rispondere ai bisogni delle imprese e del mondo del lavoro, messi a dura prova anche dall’emergenza sanitaria, coordinandosi opportunamente con i vertici e le strutture nazionali affinché le risorse disponibili siano opportunamente indirizzate al sostegno economico e sociale della nostra regione”.

“L’imperativo che sollecitiamo al Presidente della Regione è di spendere presto e bene le risorse impegnate e di rendere disponibili subito le altre, provvedendo a semplificare le procedure di pertinenza dell’Ente. Si è di fronte a una quantità notevole di risorse finanziarie disponibili in capo a tutti i fondi strutturali. Ad esempio sul FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), a fronte di uno stanziamento di 466 milioni di euro, la spesa certificata al 29 febbraio 2020 era di 249,9 milioni di euro, mentre sul FSE (Fondo Sociale Europeo) si registrava uno stanziamento di 221 milioni di euro e una spesa certificata di 115,1 milioni di euro (https://www.agenziacoesione.gov.it/news_istituzionali/fondi-ue-14-20-dati-al-29-febbraio-2020/)”.

Sostegno a tutte le imprese, pagamenti dei crediti maturati, infrastrutture da cantierare, interventi di politica attiva del lavoro, sistema socio-sanitario da riformare, istruzione, interventi a favore dell’agricoltura e dell’allevamento, sono solo alcuni degli ambiti che necessitano dell’attenzione e della capacità attuativa della Giunta regionale. L’azione della Regione necessita di una svolta nella capacità di spesa e nel programmare una stagione di ripresa dell’economia che eviti la recessione, o ancora peggio una fase di depressione economica. Ci sono – conclude – tutte le potenzialità per evitarle e per difendere il reddito dei lavoratori e dei pensionati, insieme alle imprese che producono ricchezza.

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