Chelo (OPI Sassari): “Attenzione alla prossimità territoriale dell’infermiere”

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Se non ci fossero gli infermieri i pazienti rischierebbero di rimanere senza cure, in un sistema senza prossimità territoriale; il rischio di mortalità aumenterebbe del 30% e la crescita dell’intero servizio sanitario si bloccherebbe.

Questo lo scenario, frutto dell’analisi FNOPI (Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche), che in occasione della giornata internazionale dell’infermiere porta l’attenzione sulla fondamentale importanza territoriale e sociale che la figura riveste.

“Seguendo la provocazione della Federazione – spiega il Presidente OPI Sassari Gianluca Chelo – abbiamo voluto “metterci la faccia” e avviare, proprio a partire dal 12 maggio, un racconto corale fatto di una serie di scatti che mostrano i professionisti e le professioniste che compongono la nostra realtà che c’è, esiste e si sta evolvendo”.

Una raccolta di ritratti e scene di quotidianità professionale è il cuore del progetto di comunicazione firmato OPI Sassari che prenderà il via proprio in occasione della giornata dell’infermiere. L’obiettivo è raccontare persone e momenti del mondo infermieristico sassarese, con un focus sull’impatto che la professione ha sul territorio.

Volti, sorrisi, divise e gruppi di reparto descrivono una professione rimasta fedele alla sua identità ma che, a seguito di tre anni di pandemia e di nuovi bisogni sociali e sanitari, ha necessità di trasformarsi e diventare, sottolinea Chelo: “più formata, specializzata e in grado di leggere i micro cambiamenti che si stanno verificando a livello territoriale, gestore e garante del processo assistenziale in equipe con le altre figure sanitarie”.

OPI Sassari ha infatti individuato la formazione come focus del suo piano strategico per il 2022, investendo in un programma di eventi formativi gratuiti con personalità della sanità nazionale.

“Sappiamo che molte infermiere e infermieri intraprendono autonomamente percorsi di specializzazione, consapevoli della necessità di figure sanitarie altamente formate. Proprio per questo abbiamo deciso di ridare alla formazione agli iscritti un ruolo di prim’ordine, con eventi gratuiti altamente formativi”.

Non solo formazione ma, anche, un coinvolgimento totale del mondo infermieristico che nell’anno in corso è chiamato ad esprimere la propria opinione rispetto a temi fondamentali per l’evoluzione della professione. I contributi raccolti dagli Stati Generali della Professione Infermieristica si concretizzeranno in una proposta da presentare alle istituzioni politiche nazionali per scrivere, insieme, un nuovo modello di sanità.

“Come OPI Sassari la nostra attenzione è legata al concetto di prossimità: territoriale, sociale, professionale – conclude Chelo -. Vogliamo lavorare per essere sempre più “Ovunque per il bene di tutti”, supportando i centri sanitari più decentrati e fornendo sempre ai cittadini la garanzia di tutela, cura e tranquillità. Vogliamo anche rendere la professione più attrattiva per chi sta valutando il percorso di studi, dar valore a chi la svolge, con maggiori tutele e rispetto dei diritti. Un lavoro che abbiamo iniziato nel 2020 e che continuiamo consapevoli che la figura dell’infermiere sarà sempre più centrale nel sistema salute”.

La giornata internazionale dell’Infermiere

Il 12 maggio 1820 è nata Florence Nightingale, fondatrice delle Scienze infermieristiche moderne. L’International Council of Nurses ricorda questa data celebrando in tutto il mondo la Giornata internazionale dell’Infermiere.

A partire dal 1992 l’allora Federazione nazionale Collegi Ipasvi sostiene la Giornata internazionale dell’Infermiere anche con la diffusione di manifesti che sottolineano l’impegno degli infermieri italiani sui temi della solidarietà e dell’alleanza con i pazienti e le loro famiglie. Gli slogan proposti in oltre un decennio ribadiscono tutti la scelta di stare “dalla parte del cittadino”.

Il 12 maggio è così diventato l’occasione per far sì che la professione infermieristica “parli un po’ di sé” con i ricoverati negli ospedali, con gli utenti dei servizi territoriali, con gli anziani, con gli altri professionisti della sanità, con i giovani che devono scegliere un lavoro, con tutti coloro – insomma – che nel corso della propria vita hanno incontrato o incontreranno “un infermiere”.

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