Aou Sassari. La Pet con Gallio contro i tumori neuroendocrini

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La nuova diagnostica è stata introdotta dalla Medicina Nucleare dell’Aou di Sassari e rappresenta un salto di qualità sul territorio: i pazienti potranno usufruirne vicino a casa e il radiofarmaco è preparato dagli esperti della struttura sassarese.

Nella lotta ai tumori neuroendocrini l’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari ha un’arma in più. È la Pet-Tc con Gallio Dotatoc, una nuova indagine diagnostica, altamente sofisticata, innovativa e avanzata che rappresenta il gold standard per lo studio e la gestione dei pazienti affetti da questo tipo di tumori.

Nei giorni scorsi, l’unità operativa complessa di Medicina Nucleare, diretta dalla professoressa Angela Spanu l’ha introdotta nella pratica clinica, facendo un salto di qualità nell’offerta diagnostica oncologica. Adesso, infatti, i pazienti del territorio affetti da tumori neuroendocrini, tipici del tratto gastro-entero-pancreatico (tumori Gep) e dei polmoni, potranno usufruire vicino a casa, e in tempi brevi, di questa nuova metodica. Il radio-farmaco utilizzato nella diagnostica viene preparato da una équipe dedicata nella radiofarmacia della stessa struttura di viale San Pietro.

La Pet con Gallio si basa sull’impiego di un analogo stabile della somatostatina marcato con un isotopo radioattivo. Una volta che questo viene iniettato al paziente si lega in maniera altamente specifica ai recettori per la somatostatina presenti sulla superficie dei tumori neuroendocrini, consentendone l’identificazione e la visualizzazione attraverso le immagini acquisite con il tomografo Pet.

«Questa indagine – spiega la professoressa Angela Spanu – può essere utilizzata già in fase di sospetto clinico di neoplasia neuroendocrina, per evidenziare sede ed estensione. L’esame, inoltre, è indicato in fase di stadiazione iniziale nella malattia già diagnosticata, per evidenziare la presenza di eventuali localizzazioni locoregionali e a distanza, come pure in una fase successiva per valutare la risposta ai trattamenti e nel follow-up per l’identificazione delle recidive».

L’esame ha un ruolo fondamentale anche come guida alla terapia più idonea: «I pazienti positivi alla Gallio Pet – aggiunge la docente – sono quelli che maggiormente si giovano del trattamento specifico mirato con analoghi della somatostatina».

La Pet con Gallio è caratterizzata da una sensibilità più alta rispetto alla scintigrafia tradizionale, e non solo per la più elevata affinità di legame dei nuovi radiofarmaci ai recettori espressi dai tumori. Si deve aggiungere anche l’elevato potere di risoluzione del tomografo Pet che consente di individuare lesioni di dimensioni molto piccole.

«La Pet con Gallio – conclude Angela Spanu – oltre a essere più accurata, risulta più vantaggiosa della scintigrafia tradizionale anche per quanto riguarda la durata complessiva dell’esame. Il paziente è impegnato per qualche ora mentre l’esame tradizionale si protraeva nelle 24-48 ore successive alla somministrazione del radiofarmaco».

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