Governo, si lavora al bilancio con un occhio ai conti e alle esigenze degli italiani

“Mi auguro che vi siate riposati abbastanza perché abbiamo tanto lavoro da fare e un’agenda estremamente impegnativa”. Queste le prime parole del Premier Meloni all’apertura del Consiglio dei Ministri di ritorno dalla pausa estiva.

La priorità del governo per individuare le risorse necessarie per la manovra di bilancio è quella di  “evitare sprechi e inefficienze, come “il disastro del Superbonus 110%”, che era scritto “malissimo” e ha prodotto “la più grande truffa ai danni dello Stato” – queste la parole di Giorgia Meloni, rivolte a i suoi Ministri, dai quali si aspetta efficienza e massima collaborazione.  Ha voluto poi  mettere in chiaro quali saranno  le direttive e i paletti, che dovranno seguire la via  della prudenza. “Deve essere –  ha aggiunto –  una manovra seria, per supportare la crescita, aiutare le fasce più deboli, dare slancio a chi produce e mettere soldi in tasca a famiglie e imprese”. Tra le misure sui quali il governo sta lavorando in maniera decisa, c’è quella sul cuneo  fiscale che dovrà essere consolidato e reso strutturale, così da rendere più pesanti le buste paga. Durante il suo intervento Giorgia Meloni ha poi  spiegato e ribadito,  che ogni intervento dovrà essere attuato con “i piedi ben piantati a terra”, anche a causa della congiuntura che non è delle migliori, partendo dalla situazione economica tedesca, la quale avrà ripercussioni su tutta l’UE. Si sta anche lavorando sul rinnovo dei contratti pubblici, e qualche segnale di apertura sarebbe già arrivata per alcuni settori.  Massima attenzione quindi alle risorse che si avranno a disposizione e sul loro utilizzo. L’esempio sui danni  prodotti dal governo Conte, con più di 12 miliardi di irregolarità accertate dall’ Agenzia delle Entrate,  deve servire da monito.

Durante il  CdM,  il Presidente del Consiglio  ha toccato alcuni temi scottanti e che hanno caratterizzato il dibattito politico estivo, tra cui quello relativo all’immigrazione  precisando che “L’Italia sta subendo una pressione migratoria come non si vedeva da molti anni a questa parte, anche a seguito degli avvenimenti, recenti e meno recenti, nel Sahel, con quantità di arrivi imponenti. È difficile spiegare all’opinione pubblica  – ha aggiunto Meloni – quello a cui assiste e lo capisco bene. I dati dicono che c’è un forte aumento rispetto all’anno precedente anche se  – precisa il premier – leggendo attentamente questi numeri, si assiste ad un rallentamento dell’aumento dei flussi migratori. La direzione intrapresa dal Governo è quella giusta – conclude.

Nella conferenza stampa successiva, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ha precisato che “la quantità delle risorse a disposizione  è poca, ma la sua entità “dipenderà anche dall’andamento del negoziato a livello europeo sul nuovo Patto di stabilitàPer  fare cassa – ha ribadito – non è esclusa la strada delle privatizzazioni, sollecitata da Forza Italia, perché “potrebbero esserci partecipazioni da cui è necessario disinvestire”

E’ intervenuto anche il sottosegretario  Alfredo Mantovano, il quale, sulla questione migranti ha detto che”c’è un dato innegabile sui migranti: dall’inizio dell’anno al 28 agosto si è registrato un aumento del 103% degli arrivi via mare rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”.”Questi arrivi – ha  poi precisato – sono determinati da fattori precisi come l’aumento delle crisi dei paesi di provenienza. Il Sudan, da solo, ha prodotto l’arrivo di 800 mila persone e ci auguriamo che questo non accada con il Niger”.

Molte le richieste pervenute al governo dai vari dicasteri, com’era prevedibile, con l’esecutivo che  cerca di far quadrare i conti, dando la possibilità ai  ministeri di portare avanti tutte le riforme necessarie per dare risposte alle richieste dagli italiani.

Continua quindi il grande lavoro del Governo e del Presidente Meloni, con il duplice intento di dare nuove prospettive di rilancio alla Nazione ma contemporaneamente , di riparare ai tanti danni soprattutto dal punto di vista economico, creati dai precedenti governi.

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