Decadenza Todde, Piero Maieli (FI): “La dignità è persa. Sardi ostaggi dello stallo istituzionale”

“L’immobilismo istituzionale che attanaglia la Regione Sardegna ha ormai superato ogni soglia di tollerabilità. In una fase in cui decisioni rapide e precise sono fondamentali per affrontare l’attuale crisi economica, sociale e amministrativa che investe l’isola, ci ritroviamo invece impantanati in un teatrino politico sempre più grottesco. L’ex presidente, Giuseppe Conte, che si erge a difensore d’ufficio di una causa persa, ha scelto la via della polemica surreale, accusando il centrodestra sardo di volteggiare come ‘avvoltoi’ attorno alla decadenza della Presidente Todde. Una reazione scomposta ma anche rivelatrice: chi vede carogne in volo probabilmente ha già accettato la morte politica della propria candidata”. E’ quanto dichiara Piero Maieli, consigliere regionale di Forza Italia.

“La realtà è semplice – prosegue – e per qualcuno intollerabile: esiste una sentenza limpida e netta che certifica gravi irregolarità. Non è il centrodestra ad averle commesse e non è il centrodestra che si rifiuta di prenderne atto. È la Presidente Todde a voler restare incollata alla poltrona, invocando un consenso ‘percepito’, come se la democrazia si misurasse a pelle e non con il voto. Non osiamo immaginare cosa sarebbe successo a parti invertire”.

“Tutti noi siamo garantisti, sempre, fino all’ultimo grado di giudizio. Ma garantismo non significa paralisi. Il diritto alla difesa non autorizza lo stallo permanente – sottolinea Maieli – ed è inaccettabile che, mentre i sardi aspettano risposte su sanità, trasporti, agricoltura, edilizia e servizi, la guida della Regione sia appesa a “sensazioni personali”. Le dichiarazioni della Presidente, che afferma di dimettersi solo se “glielo chiedessero i sardi”, offendono il buon senso e l’intelligenza del popolo”.

“Non si governa per autoconvincimento, si governa se si è legittimati. E oggi quella legittimazione, almeno secondo la recente sentenza del Tribunale di Cagliari, non c’è più. Dietro le parole mielose e la finta compostezza, si nasconde una strategia cinica e irresponsabile: prendere tempo, costi quel che costi, anche a prezzo dell’interesse collettivo. Ma la Sardegna non può più aspettare il miracolo di una sentenza risolutiva”.

“Se davvero c’è rispetto per i cittadini, per le istituzioni e per la democrazia, l’unica strada è il ritorno immediato alle urne. Non per spirito di rivalsa, ma per dignità istituzionale. Smettiamola di trasformare il diritto in un palcoscenico. La commedia è finita – conclude Piero Maieli – ora parli la democrazia e venga data la parola ai sardi”.

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