Il 7 maggio inizierà con il consueto “Extra Omnes” il sacro conclave per nominare il successore di San Pietro ovvero il Vicario di Cristo sulla Terra. In una realtà super social come la nostra a partire dal 22 aprile, il giorno dopo che si è spento Papa Francesco, è scattato il cosiddetto “totopapa”, né più né meno come succede con il toto-presidente della Repubblica o il toto-presidente del consiglio scendendo giù giù fino ad un più banale toto-sindaco.
Io vorrei evitare quella stessa deriva e mi sono soffermato su due punti chiamiamoli logistici.
Secondo la dottrina cristiana sarà lo Spirito Santo che suggerirà ai cardinali chi eleggere come vicario di Cristo sulla Terra, quindi in questo caso non ci saranno liste dei candidati. Non per nulla c’è il detto che “chi entra papa, esce cardinale”.
Il secondo punto riguarda i commenti che molti opinion makers in tv (come accade spesso non necessariamente esperti in materia) hanno sentito l’esigenza di esprimere affermando la necessità che il successore di Francesco debba seguire le sue orme.
E mi soffermo appunto sulla definizione “successore di Francesco”. Per definizione il Papa viene definito “successore di Pietro” perché non c’è alcuna continuazione. Ogni pontefice è una figura a sé stante! A dimostrazione di ciò c’è il rito della distruzione dell’anello piscatorio alla morte di un Papa per impedire che venga utilizzato per falsificare documenti o sigillare comunicazioni ufficiali. La sua distruzione è un rito di passaggio che segna ufficialmente la fine del pontificato e l’inizio della sede vacante. In passato, l’anello veniva utilizzato infatti per sigillare documenti ufficiali, e la sua distruzione assicurava che nessuno potesse usare il sigillo dopo la morte del Papa. La distruzione è un atto simbolico che segna la fine dell’autorità pontificia e l’inizio di un nuovo periodo per la Chiesa, durante il quale si sceglie un nuovo Papa.
L’unico tipo di continuazione che possiamo eventualmente attribuire ad un Papa è quella del nome con un numero ordinale che lui intende attribuirsi come pontefice ispirandosi quindi ad un precedente pontefice da un punto di vista spirituale.
Infine personalmente vado controcorrente e auspico che il prossimo Papa, che lo spirito Santo suggerirà ai candidati riuniti in conclave, possa dedicarsi cristianamente alla “salvaguardia delle anime” piuttosto che alla salvaguardia del pianeta Terra come d’altronde sembra innegabilmente suggerire un passo del Vangelo secondo Matteo che ci invita a non accumulare tesori sulla terra ma puntare ai tesori del cielo. «[…] Non fatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri scassinano e rubano; ma fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non scassinano né rubano. Perché dov’è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore» [Matteo 6, 19-21]