Mundula (FdI) chiarisce la questione sulla Terapia Intensiva di Ozieri

ospedale antonio segni di ozieri

“Occorre fare chiarezza sulla questione riguardante la Terapia Intensiva del Presidio Antonio Segni di Ozieri molto sentita in città, su cui il sindaco Murgia richiede l’apertura immediata”. Il Consigliere regionale e membro della Commissione Sanità, Nico Mundula, spiega la situazione del presidio della città del Monte Acuto.

“L’ospedale – continua -, classificato tra le strutture no-Covid, è inserito nella rete per il contenimento del coronavirus solo in una fase avanzata della pandemia. Ciò consentirebbe l’accreditamento immediato e temporaneo, cioè limitato alla situazione emergenziale anche della Terapia Intensiva. Ritengo sia stata fatta un scelta utilissima per il territorio lasciando l’ospedale operativo per tutte quelle patologie che non vanno in quarantena, per tutti quei pazienti che continuano ad ammalarsi ed anche a morire, non solo a causa del Coronavirus”.

“In provincia di Sassari, la più colpita, i posti letto ordinari ed intensivi hanno una percentuale di occupazione minore del 40%, e gli ultimi dati confermano un calo dei contagi. È evidente – aggiunge – che in questo momento la trasformazione del Segni in struttura Covid non è assolutamente necessaria, ma anzi creerebbe un ulteriore focolaio infettivo”.

“A mio parere – conclude Mundula – è opportuno che il Segni mantenga il ruolo originario che gli riconosce il Piano Regionale, per la diagnosi e la terapia delle patologie correnti. La Terapia Intensiva, completata grazie alla generosità dei cittadini, è pronta per un’eventuale fase estrema della pandemia, ma anche per l’accreditamento Istituzionale e definitivo, utilissimo nell’ottica di un rilancio dell’Ospedale di Ozieri“.

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