La Sardegna in questi giorni è protagonista al Padiglione Italia dell’Expo 2025 a Osaka, con le iniziative promosse dalla Regione. Tra queste, il duo Fantafolk, ovvero Vanni Masala all’organetto e Andrea Pisu alle launeddas, ha offerto un viaggio sonoro unico, con una rivisitazione moderna e innovativa della ricca tradizione isolana, agli spettatori che hanno assistito al secondo appuntamento musicale promosso dall’Assessorato del Turismo della Regione Sardegna, in collaborazione con la Camera di Commercio e la Promocamera di Sassari e con il coordinamento dello stesso Assessorato.
Apprezzato in tanti palcoscenici internazionali dal Brasile all’Argentina, dal Cile alla Thailandia, il duo Fantafolk aveva già entusiasmato la platea nipponica nel 2023, quando si era esibito a Tokyo nel prestigioso Auditorium dell’Istituto Italiano di Cultura. Adesso un ritorno in Giappone per un nuovo trionfo, stavolta a Osaka all’Expo internazionale, con sei applauditissimi brani, tratti dal loro repertorio che si caratterizza per la freschezza dei suoni e l’impareggiabile qualità esecutiva. Non solo pezzi della tradizione, quindi. Gli spettatori sono stati subito letteralmente catturati, pienamente coinvolti battendo le mani e con movimenti a ritmo.
Nel finale sono state eseguite due canzoni con Bruno Piccinnu, Marco Piras e Carla Denule, in un contesto diventato carico di energia ed entusiasmo, fino a un bis travolgente. «È stato emozionante, perché il pubblico ha partecipato attivamente. Abbiamo sentito quel calore che ci permette di suonare con il cuore», confessa Vanni Masala. Impressioni confermate da Andrea Pisu: «È sempre un onore tornare in Giappone per un pubblico così attento e appassionato».
Un dialogo tra l’organetto, arrivato in Sardegna all’inizio del ‘900 e presto diventato parte integrante della tradizione musicale, e l’autenticità millenaria delle launeddas, strumento invece autoctono. Suoni che con il duo Fantafolk diventano moderni, pur mantenendo saldi i pilastri della tradizione: sonorità mediterranee ma anche improvvisazioni di matrice jazz, che rendono la loro musica accessibile e coinvolgente anche per chi non ha molta familiarità con il repertorio musicale sardo.