Traffico di bronzetti nuragici, pioggia di condanne a Sassari

processi

Raffica di condanne a Sassari nel processo per il traffico di bronzetti nuragici, anfore, navicelle e arcieri, stroncato dai carabinieri nel 2013.

Oggi il collegio di giudici presieduto da Giancosimo Mura (a latere Monia Adami e Sara Pelicci), accogliendo le richieste del pm Giovanni Porcheddu, ha condannato nove dei dieci imputati, accusati a vario titolo di traffico internazionale di reperti archeologici, ricettazione, appropriazione illecita di beni culturali appartenenti allo Stato, ricerca archeologica clandestina, esportazioni illecite.

Per uno degli imputati, Dario Azzena, difeso dall’avvocato Daniele Solinas, è stato dichiarato il non luogo a procedere per prescrizione del reato.

La pena più pesante è stata inflitta a Michele Zara, 53 anni, di Codrongianos, condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione, 8 mila euro di multa e interdizione perpetua dai pubblici uffici. Con lui condannati altri otto: 4 anni e 4 mesi più 5.500 euro di multa per Giovanni Puggioni, 55enne, di Torralba; 3 anni e sei mesi più 5.500 euro di multa per Salvatore Puggioni, 72 anni, di Sorso, Pietro Manghina, di 67 di Sennori e Sebastiano Achenza, anche lui 67enne ma di Osilo; 3 anni più multa di 3.000 euro per Gianluca Aramu, 50enne di Elmas e Michele Falchi, 65 anni, di Tortolì; 3 anni e 2 mesi, più 4 mila euro di multa per Carlo Foddai, 59 anni, cagliaritano; un anno e 4 mesi, più 400 euro di multa, per Costantino Ariani (pena sospesa).

Gli avvocati difensori dei 9 condannati – gli avvocati Pierluigi Carta, Gennaro Di Michele, Mariano Mameli, Martina Pinna, Pietro Piras, Antonella Puggioni e Paolo Spano – dovranno attendere le motivazioni della sentenza, che saranno depositate entro 90 giorni, per valutare eventuali ricorsi alla Corte d’appello. Il Tribunale ha disposto la restituzione ai Beni culturali dei reperti trafugati e recuperati nel corso dell’inchiesta: oltre 200 oggetti del valore complessivo di 1,5 milioni di euro che i trafficanti erano pronti a piazzare sul mercato illegale internazionale. (Ansa)

Condividi questo articolo:

Commenta l'articolo sulla pagina Facebook del Tamburino Sardo

commenti