FdI Alghero: “Auto bruciate. Non bastano condanne, ma strumenti per risposte tempestive”

incendio alghero

“Siamo, purtroppo, costretti ad intervenire un’ennesima volta per un fatto grave: l’ennesimo automezzo dato alle fiamme la scorsa notte, che si aggiunge ad un elenco sempre più numeroso e preoccupante. Non basta la ferma condanna e la solidarietà alle vittime: siamo sempre più convinti che con altrettanta determinazione tali fenomeni devono essere contrastati e perseguiti. Un’azione simile non può essere derubricata a vandalismo: pone l’accento sulla questione della sicurezza poiché si tratta di una reale minaccia alla serenità della nostra comunità.”. La sezione algherese di Fratelli d’Italia denuncia gli incendi criminosi in città contro autovetture e propone di non sottovalutare la pericolosità di questi eventi. “È anche sorprendente che qualche rappresentante politico abbia cercato di sminuire la pericolosità di tale situazione. A tutto ciò si deve rispondere rapidamente e con durezza. Confidiamo per questo nella professionalità delle Forze dell’Ordine, che sapranno individuare i responsabili”.

“Pur auspicando che questi episodi non si ripetano, la vicenda riporta al centro dell’agenda amministrativa cittadina le iniziative utili a garantire maggiore sicurezza. Fratelli d’Italia Alghero con il Dipartimento Sicurezza, il coordinatore Marco Di Gangi e i consiglieri comunali Monica Pulina e Giovanni Monti, già lo scorso anno presentarono al Sindaco un piano di interventi per la Sicurezza Urbana e il decoro”.

“Il nostro Gruppo consiliare ha rinnovato anche per il 2023 tale proposta sotto forma di ordine del giorno da sottoporre all’attenzione del Consiglio Comunale per determinare chiari indirizzi politici sulle azioni da sviluppare, utili a garantire maggiore sicurezza e decoro urbano”, dichiara il capogruppo consiliare Monica Pulina.

Conclude il coordinatore cittadino Marco Di Gangi: “Crediamo che nessuna forza politica possa continuare a far finta di nulla come se questi eventi e la loro reiterazione fossero un fatto normale. L’inerzia o risposte del tutto inadeguate non risolvono il problema, semmai portano all’assuefazione, all’accettazione passiva di questo stato di cose. In una comunità civile tutto questo è inaccettabile: bisogna mettere in campo tutti gli strumenti necessari e le risposte devono essere tempestive e ferme”.

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