Confermato l’ergastolo a Cubeddu per gli omicidi Monni-Masala

processi

Arrivata oggi la sentenza

La Corte d’assise d’appello di Sassari ha pronunciato oggi la sentenza nei confronti di Alberto Cubeddu, il giovane di 24 anni di Ozieri, accusato del duplice omicidio di Gianluca Monni, 18 anni di Orune, e di Stefano Masala, di 27 di Nule, avvenuti tra il 7 e l’8 maggio 2015. È stato confermato l’ergastolo per il ragazzo. Una decisione che era nell’aria.

La Corte ha anche convalidato i risarcimenti alle parti civili: 50mila euro ciascuno per i tre fratelli e per il padre di Masala, 50mila euro a testa per i genitori e il fratello di Monni, 20mila euro per la fidanzata di Gianluca e altrettanti per uno zio di Masala, Francesco Dore. I parenti di Masala hanno urlato il loro disinteresse al risarcimento e la richiesta di riavere il corpo del loro familiare, che non è mai stato trovato.

Questa mattina, gli avvocati di Cubeddu, Mattia Doneddu e Patrizio Rovelli, hanno consegnato una lettera all’ANSA, scritta dal loro assistito, con la preghiera di pubblicazione.
Noi la riportiamo per intero.

“Non è semplice parlare, nel tentativo di voler esternare quello che penso e sento nell’anima, dopo anni ormai di sofferenza indescrivibile. Tra l’altro, mi scuserete, ma con lo scoraggiamento che mi ritrovo addosso penso che serva veramente a poco o a niente, visto ciò che è accaduto finora. Comunque, quello che voglio dirvi, in primis, rivolgendomi alla Corte, agli stessi giudici popolari, è che questa storia è di una assurdità incredibile. Iniziata tragicamente, con due giovani vittime, e finita peggio, con una terza vittima, e cioè io. Che ci crediate o meno, la verità, quella vera, non quella su carta, è proprio questa.

Io posso guardare in faccia chiunque, consapevole di non aver fatto del male a nessuno. Al contrario di aver subito e di subire l’inferno, per il solo fatto di essere cugino di qualcuno. Ecco signori, la mia unica e ripeto unica colpa è questa. È assurdo che molta gente si sia prodigata per provare il falso. Se io sono del tutto innocente, come sono, come può accadere una cosa del genere? Se non fosse per la responsabilità di personaggi che hanno agito da veri delinquenti alla stregua quasi di chi ha assassinato quei due poveri ragazzi. Spero veramente che esista qualcuno o qualcosa al di sopra di tutti noi, perché allora quei ragazzi, che purtroppo non ci sono più, sanno benissimo che io sono un’altra vittima di questa orribile storia.

È grave, molto grave, il modo di agire da parte di personaggi vari. Un modo di agire che induce i giudici a poter sbagliare, perché di questo si tratta. Chi mi ha condannato, ha sbagliato clamorosamente. Sono in molti ad avere la coscienza sporca, se mai hanno avuto una coscienza. Io ho la coscienza pulita, libera. Posso urlarlo davanti al mondo intero, purtroppo sono rimasto incastrato in un meccanismo infernale. Mi è stata rovinata la vita, la mia e quella dei miei familiari. Chi mi conosce bene, sa benissimo che non stavo certo pensando a far del male, tantomeno entrare in una storia del genere, nel togliere la vita a ragazzi come me. Quanto mi fa male la condanna, mi fa male il fatto che mi si possa addossare una cosa del genere. Non sono nato certo per togliere la vita a qualcuno. In molti sono responsabili di aver rovinato la mia di vita.

Voglio sperare signori giudici, voglio ancora sperare, nonostante tutto, che ci sia la vera giustizia, quella che dovrebbe scagionarmi del tutto. Non sto chiedendo niente, sto chiedendo il giusto. È assurdo, come dovrei fare per farvi capire che non c’entro niente? Io non sono in debito con la giustizia, al contrario lo è la giustizia con il sottoscritto. Credevo che una persona innocente potesse presentarsi a un giudice con la massima serenità, a quanto pare era solo un’illusione di un ragazzo che non conosceva questo orribile mondo. Infine vi dico con tutto il massimo rispetto per il ruolo che ricoprite che se voi mi assolverete avreste la coscienza a posto. Al contrario, sareste protagonisti di un’ingiustizia, lasciatemelo dire, molto grave. Condannare un innocente è grave, gravissimo”.

Condividi questo articolo:

Commenta l'articolo sulla pagina Facebook del Tamburino Sardo

commenti