Arrestato ad Alghero l’ex governatore catalano Puigdemont

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© EPA/OLIVIER HOSLET

“Ancora non si sa quando sarà l’udienza di convalida, che potrebbe essere fissata nella tarda mattinata di oggi o di domani, a seconda di quando arriveranno i documenti che i giudici e io dovremmo consultare”. L’ha detto l’avvocato Agostinangelo Marras, che assiste dinanzi alla Corte d’Appello di Sassari l’ex presidente della Catalogna e oggi eurodeputato Carles Puigdemont, arrestato ieri sera al suo arrivo all’aeroporto di Alghero.

Puigdemont è stato arrestato dalla polizia sulla base di un mandato di arresto europeo delle autorità spagnole per reati contro l’ordine e la sicurezza pubblica nazionale.

E’ nel carcere di Sassari. Si deve decidere se rilasciarlo o ordinare l’estradizione in Spagna, scrive l’entourage dell’ex presidente catalano in una nota.

Ad Alghero, unica città italiana di cultura e lingua catalana, il leader indipendentista doveva partecipare ad un incontro con il movimento autonomista sardo ed incontrare il presidente della Regione, Christian Solinas, e il presidente del consiglio regionale, Michele Pais.

Il 30 ottobre 2017 Puigdemont era espatriato a Bruxelles per sottrarsi all’arresto dopo che la Procura di Madrid aveva accusato di ribellione l’intero esecutivo catalano in seguito al referendum del primo ottobre del 2017 sull’indipendenza di Barcellona. L’ex presidente si era rifiutato di tornare in patria per testimoniare e le autorità spagnole avevano emesso a suo carico un mandato d’arresto europeo che un mese dopo il Tribunale supremo aveva ritirato, consentendo così a Puigdemont di viaggiare per internazionalizzare la sua causa, senza però autorizzarne il rientro in Spagna.

A marzo del 2018 le autorità spagnole hanno emanato un nuovo mandato di arresto europeo nei confronti di Puigdemont, fermato in Germania mentre tenta di tornare in Belgio dalla Finlandia. Berlino lo rilascia, ma gli proibisce di lasciare il Paese. A luglio un tribunale locale in Germania si rifiuta di estradare l’ex leader con l’accusa di ribellione e ritira le misure che gravavano su di lui. Puigdemont torna in Belgio.

Il 26 maggio 2019 è stato eletto parlamentare europeo ma non ha potuto recarsi a Madrid per ricevere l’investitura ufficiale, pena l’arresto. La Spagna non considera infatti il leader catalano un europarlamentare, quindi non ne riconosce l’immunità che invece gli è stata riconosciuta dall’assemblea di Strasburgo il 2 giugno del 2020.

A marzo del 2021 il Parlamento europeo ha votato a favore della revoca dell’immunità di Puigdemont ed il 30 luglio del 2021 il Tribunale dell’Unione europea ha respinto la richiesta di sospensione della revoca dell’immunità parlamentare all’ex presidente della Catalogna e ai suoi ex ministri Toni Comín e Clara Ponsatí. “Non vi è motivo di ritenere che le autorità giudiziarie belghe o le autorità di un altro Stato membro possano eseguire i mandati d’arresto europei emessi nei confronti dei deputati e consegnarli alle autorità spagnole”, sentenzia il Tribunale dell’Ue.
Ora l’arresto in Sardegna. L’avvocato Boye ha scritto su Twitter che il suo assistito è stato ammanettato in base a un ordine di arresto che sarebbe in realtà “sospeso”. La parola passa ora ai giudici della Corte d’Appello di Sassari.

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