Coronavirus. La sanificazione delle strade è davvero utile?

In questi giorni molti cittadini stanno chiedendo ai propri sindaci di effettuare la sanificazione delle strade. Alcuni l’hanno già messa in atto, altri invece no. Proprio questi ultimi sono oggetto di continui attacchi da parte della popolazione.

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha però fornito indicazioni generali sulla sanificazione e sulla disinfezione delle superfici stradali e della pavimentazione urbana con i disinfettanti che vengono di solito usati, che sono a base di ipoclorito di sodio.

Secondo l’ISS, l’utilità di questi prodotti usati per la sanificazione non è accertata, in quanto non esiste alcuna evidenza che le superfici calpestagli siano implicate nella trasmissione del CoViD-19.

L’ISS sottolinea che esistono informazioni contrastanti circa l’utilizzo di ipoclorito di sodio e la sua capacità di distruggere il virus su superfici esterne (strade) e in aria. L’efficacia delle procedure di sanificazione per mezzo dell’ipoclorito di sodio su una matrice complessa come il pavimento stradale non è peraltro estrapolabile in alcun modo dalle prove di laboratorio condotte su superfici pulite.

Alcune agenzie, come l’ARPA Piemonte, si sono espresse negativamente in merito alla possibilità di procedere all’uso massivo ed indiscriminato dell’ipoclorito di sodio per la disinfezione delle strade, considerando questa pratica dannosa per l’ambiente se non opportunamente gestita. L’impatto ambientale è uno dei fattori di rischio più importanti, che ha spinto a sconsigliare l’utilizzo ripetuto dei disinfestanti per l’igienizzazione delle strade, perché aumenta la presenza delle sostanze pericolose non solo per l’ambiente, ma anche per le persone e degli animali, qualora se ne faccia un uso indiscriminato e continuato nel tempo.

Una possibile conseguenza è che comprometta la qualità delle acque superficiali arrecando anche un danno alla vita negli ambienti acquatici, nonché alla qualità delle acque sotterranee, e non è escluso possa portare alla formazione di sottoprodotti che possono contaminare gli approvvigionamenti di acqua potabile. Un altro pericolo è quello che arrechi danni alla funzionalità degli impianti biologici di trattamento delle acque, con conseguenze negative sulla qualità degli scarichi finali.

Pertanto, qualora le autorità locali ritengano comunque necessario, l’utilizzo di ipoclorito di sodio nelle pratiche di pulizia delle superfici stradali, dovrebbe intendersi esclusivamente come integrativo e non sostitutivo delle modalità convenzionali di pulizia stradale e limitato a interventi straordinari.

 

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