Sardegna. “Non ci sono più giacenze di Pecorino romano”

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“Non ci sono più giacenze di Pecorino romano”.

È quanto emerso questa mattina a Cagliari durante l’incontro con il ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova.

Un dato positivo che conferma quanto dice Coldiretti Sardegna, che l’annata che sta per cominciare lo fa con i migliori presupposti: zero giacenze – poca produzione di Pecorino romano la scorsa annata (non supera i 270mila quintali) – crescita  delle esportazioni (+41%).

“È importante distinguere l’annata appena chiusa con quella che sta per cominciare – sottolinea il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. La nuova è molto positiva e la notizia di oggi, arrivata dal direttore del Banco di Sardegna Giuseppe Cuccurese, ci conferma che non abbiamo neppure più il fardello delle giacenze. Per questo è fondamentale superare, in nome del comparto, le tante e troppe divisioni della filiera sia verticali, tra i diversi anelli, che orizzontali tra gli stessi attori dei settori, perché il mercato osserva e non sta percependo questo scenario molto positivo”.

“Anche perché – evidenzia il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – ancora una volta oggi è emerso un comparto diviso, frammentato. La stessa Ministra, davanti ad un tavolo affollato con tante e distinte voci, ce lo ha evidenziato più volte, dicendo anche che ha fato fatica a cogliere delle proposte. Insomma, abbiamo avuto ancora una volta la conferma che la filiera è malata e ci stiamo facendo del male da soli”.

Come si può in queste condizioni, tutelare, promuovere e far crescere il prodotto principe del comparto?

“Il comparto è troppo frammentato e non ha fiducia in se stesso – sottolinea Battista Cualbu – è palese la necessita di una figura terza, un garante, autorevole e riconosciuto da tutto il comparto per far crescere e stabilizzare il pecorino più importante della filiera, il Romano. Lo stesso percorso del piano produttivo proposto dal Consorzio, deve far riflettere: non è riconosciuto da almeno la metà dei produttori più per sfiducia nell’ente promotore che per il merito”.

“Allo stesso tempo – conclude – Coldiretti Sardegna questa mattina al Ministro ha presentato le proprie proposte: in primis il Consorzio di Secondo livello, che va sempre nella direzione dell’unità e di dare un’unica voce al mondo cooperativistico oggi polverizzato in diverse cooperative che seguono cammini diversi a proprio discapito”.

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